Ovada – Negli ultimi giorni scoperte altre sei carcasse di cinghiale, tre a Campo Ligure (una in zona Franchizia) e tre al confine con Rossiglione in Valle Stura. Dagli ultimi riscontri è stato confermato che la peste suina c’è concentrata al confine tra Liguria e Basso Piemonte dove i ritrovamenti sono stati 14. I cacciatori che hanno scoperto le carcasse non hanno dubbi: si tratta di animali senza ferite di nessun genere, di età adulta o giovane, evidentemente morti di preste. Dall’aspetto sanitario a quello economico il passo è breve. La crisi ha già colpito le prime aziende di allevamento suini: “Le normative Asl sono molto severe – dice un allevatore della zona – e i nostri animali sono stati chiusi nella stalla la sera stessa dell’allarme. Poi è arrivata la zona rossa e adesso la conferma che dovremo ammazzare i nostri 30 maialini per un danno commerciale di circa 25.000 euro”. “Noi abbiamo sessanta suini da abbattere – ha detto al cronista un secondo allevatore della zona – e si tratta di animali in salute, che alleviamo allo stato semibrado e che ora sono chiusi in stalla. Così si abbattono animali sani, mentre i cinghiali impestati continuano a girare”.