La lettura della partita giocata e persa contro il Parma per (quasi tutti) i giornalisti di stanza in tribuna stampa del Mocca è testualmente questa: “Due errori due gol”. Ma quanta sapienza, quanta esperienza e quanti approfondimenti dietro un’analisi così rigorosa e tranchant. Pensiamo che chiunque, presente al Mocca o davanti a una TV, abbia visto gli errori dei nostri giocatori, di Milanese prima e di Pisseri poi, e la gran parata di Buffon verso la fine che ci nega la possibilità di tornare in partita. Domanda: chi potrebbe dire che ci sono editori e direttori che pagano questi giornalisti che non fanno altro nella vita che descrivere, analizzare, spiegare e farci capire cosa è successo in campo in modo così superficiale? Soldi sprecati, supponiamo, se la montagna, pure stavolta, ha partorito il topolino di un’analisi d’una partita che, spiegata così, potrebbe essere opera di un bambino di 8 anni alla decima partita di calcio alla quale assiste in vita sua. Ergo, almeno secondo quanto asseriscono questi azzeccagarbugli, con la piuma in mano e il posto riservato in tribuna, senza l’errore di Milanese, quello di Pisseri e al netto della paratona di Buffon avremmo vinto la partita. Logico no? Ma perché non provate a fare i giornalisti sportivi almeno una volta nella vita? Se siete ciechi e sordi per cogliere certe verità lapalissiane, non sprecate carta e spazio sul web per fare un mestiere che non vi si addice. Occupatevi d’altro e non banalizzate vicende nelle quali sono protagonisti centinaia di seri professionisti e investimenti milionari fatti da imprenditori appassionati e, soprattutto, non trattate lettori e ascoltatori come se fossero deficienti senza speranza. Diteci, per favore, almeno qualche volta, cose che ancora non sappiamo (per scrivere quelle che già sappiamo basta e avanza il fattorino della vostra redazione), ma produciate analisi che ci aiutino a capire un po’meglio quello che succede. Temiamo che, se abbiamo atteso 50 anni prima di riassaporare la B, voi e gente come voi hanno parte della responsabilità di questa logorante attesa, grazie alla vostra insipienza tecnica e, se la nostra città non risponde almeno un po’ alle sollecitazioni d’una categoria sportiva importante come la B, non vi viene il dubbio che, pure lì, non abbiate portato a termine nemmeno un po’ della vostra parte? Possibile che non sappiate e non siate in grado di spiegare che nel calcio gli errori ai quali vi aggrappate sempre per giustificare i flop grigi possono essere di tanti tipi: errori individuali, errori collettivi ed errori indotti? Sempre errori sono, ovvio, ma ognuno è diverso dagli altri e ogni errore può essere corretto ma non tutti nello stesso modo e con gli stessi tempi. E poi lo sapete o no che, su 100 gol che vediamo ogni settimana in qualunque categoria, quanti alla base nascondono un errore e quanti sono invece il frutto d’un gesto tecnico di alta qualità? Se non lo sapete – perché non lo sapete e neppure vi preoccupate di saperlo – ve lo dice Cichinisio “bell’a papà”: sì e no l’8 % dei gol segnati sono figli di un gesto tecnico, a prescindere, quindi nel 92 % delle reti siglate alla base c’è un errore di chi lo ha subito. Da qui il detto: “La partita perfetta finisce 0-0”, nel senso che se non si segna è probabile che non ci siano stati neppure errori perlomeno determinanti. E accanto agli errori, al valore e alle scelte tattiche perfette degli avversari, perché non avete premesso una verità conclamata per quel che riguarda Alessandria-Parma: la stagione degli scudocrociati costa almeno 36 milioni di euro, quella dei Grigi un terzo? Parametro arido, certo, che non sempre spiega certe differenze fra la prestazione d’una squadra e la sua avversaria ma, se chi di dovere fosse in grado di tenerlo presente, ci aiuterebbe a capire di più. Nel calcio di casa nostra invece, almeno secondo certi sapientoni che prosperano sulla credulità dei tifosi, non è dato a sapere. Così qualche volta pure noi, che abbiamo il difetto di farci delle domande e darci delle risposte, riusciremmo a capire come mai a loro tocca Buffon e a noi – con rispetto parlando – Pisseri, a loro Schiattarella a noi Milanese, a loro Inglese e a noi Palombi, a loro Vazquez e a noi Chiarello. E ci chiediamo perché loro sono bravi e noi come loro. Meno male che, grazie alla differenza tra Longo e Maresca, stavolta a parti invertite, prima del XVIII turno, fra i Ducali e l’Alessandria correva la miseria di tre punti in più per il Parma in classifica. Inoltre nessuno ha di questi geni de la pelota s’è mai accorto d’un altro aspetto basilare del match Alessandria-Parma: Iachini ha affrontato i Grigi facendo densità in una zona di campo diversa rispetto ad altri avversari, cioè nella loro trequarti, arretrando anche le punte sulla loro linea mediana. Così facendo, marcando a uomo, ci siamo tolti spazio da soli in fase di possesso, e loro ci allungavano non appena catturavano la sfera con cambi di campo precisi e frequenti e il loro fraseggio veloce palla a terra ha fatto il resto. Adesso, se non ci saranno novità sui protocolli Covid, ci aspetta la trasferta di Vicenza e lo scontro casalingo contro il Benevento, poi il mercato di riparazione. E qui, se volete, mi permetto – sono Cichinisio e lo posso fare – di dare un’altra dritta a chi è destinato a non essere informato perché se ne sta delle balle raccontate dai nostri cronisti sportivi che di calcio non capiscono niente, per “onorare” i loro accordi con dirigenti abituati a ciurlare del manico, e col Ds hanno mandato in avanscoperta il corrispondente dai social che su Fb invita, in perfetto idioma mandrogno e con la solita eleganza, Di Masi a “tirare fuori il grano”, si dice “la grana” ma ve bene uguale. Oh!… Quanta franchezza c’è dietro quel post del tifoso che blatera “a gettone”. Quanta chiarezza e puntualità che suggerirebbero al lettore, spesso all’oscuro delle segrete cose, che Di Masi non ha ancora deciso se tirar fuori qualche spicciolo per affidarlo al Ds per finanziare i nuovi acquisti, come se finora il presidente avesse lesinato sulla spesa mettendo in condizione il nostro povero Ds a dover fare figure barbine in giro per l’Italia per colpa d’un presidente sparagnino. In realtà il Ds i soldi li ha spianati tutti, anche se in quattro mercati successivi non è riuscito ad assicurarsi un difensore centrale mancino, indispensabile per la difesa “a tre”. Se poi acquista e/o stipendia a prezzi stratosferici giocatori come Orlando, Palombi, Benedetti, Celesia (ne citiamo solo alcuni perché è Natale) che, oltre a costare un occhio della testa non giocano, e per questo diventano invendibili, la colpa di chi è? Di chi i soldi li ha “cacciati”, di quello che porta gli sponsor, dell’allenatore o magari di Artico, pagato per fare il mercato? Non vorremmo che questo abile piacione si stia già preparando gli alibi perché, è bene che si sappia pure questo, le difficoltà dei Grigi nell’affrontare il prossimo mercato non saranno solo nell’individuare buoni giocatori ma soprattutto di trovare acquirenti per i nostri brocchi da far fuori. Cosa non facile in quanto, secondo i regolamenti attuali che determinano la composizione delle rose delle squadre di B, siamo già “a tappo” coi senior: tanti ne escono tanti ne entrano, non si scappa: “capitto mi hai…?”. E adesso Artico fai un mercato decente, per favore, se ne sei capace, che un pezzetto di salvezza Longo l’ha già conquistata. Ora non si scappa e tocca a te farci vedere se in queste tre stagioni hai imparato qualcosa.