La XVIII giornata d’andata di Serie B va, in parte, in archivio. Al di là delle partite e delle prestazioni entra prepotentemente in campo il Covid 19, condizionando alcuni incontri e, addirittura, costringendo al rinvio a data da destinarsi i big match Benevento-Monza e Lecce-Vicenza al quale eravamo particolarmente interessati. Diciamo subito che sabato 18 le partite in programma non hanno sostanzialmente soverchie sorprese. L’unica partita dalla quale poteva scaturire un risultato inaspettato s’è invece rivelata aderente alle aspettative della vigilia.
Il Pisa infatti vince con destrezza a Cosenza (0-2), nonostante la pandemia in Toscana abbia colpito duro: 4 titolari in cura, di cui l’attacco titolare al completo. Per gli addetti all’informazione, che un po’ dovunque si lamentano perché le società mantengono il riserbo sui contagiati, sappiate che il Pisa ha deciso di sfidare il fato andando a giocare comunque in Calabria decimato ma ha organizzato la trasferta in modo che solo mezzora prima del fischio di inizio l’avversario ha potuto conoscere chi c’era e chi no nella truppa di D’Angelo. I toscani hanno organizzato tutto meglio di quanto fatto dalla CIA quando hanno portato a termine il colpo di stato a Grenada. Una postilla in merito: abbiamo ottime ragioni per credere che ad Alessandria una giornalista a caso sapesse in tempo reale i nomi dei giocatori mandrogni colpiti da Covid. Stavolta però non ha potuto rivelare il nome in anticipo perché avrebbe disvelato la sua fonte e quindi si è limitata a dirlo in giro senza il crisma della pubblicità. Ancora una volta due pesi e due misure in merito alla politica comunicativa della Società mandrogna; anzi meglio il detto “a chi tutto a chi niente”: se la cronista in oggetto infatti parlasse di calcio, senza doversi abbassare a mettere in pratica strategie più consone a una portinaia impicciona, sarebbe, secondo noi, la cronista perfetta, ma proprio “non gli’a fa’”! Il Pisa, dicevano, con il solo Masucci di punta, regola i cosentini e per il povero Occhiuzzi, neo assunto da 15 giorni (due sconfitte in due partite), è quartultimo con 16 punti in classifica. Un’altra partita che ci riguardava da vicino era Frosinone- Spal: i laziali hanno passeggiato (4-0) sulle macerie “allenate” (eufemismo) da Clotet. La nostra previsione, illustrata quando i ferraresi avevano vinto in trasferta dopo averci lasciato le penne contro Longo al Mazza parlando di possibile “Vittoria di Pirro”, si è materializzata grazie a tre sconfitte consecutive e adesso ci piacerebbe sapere quanto possa costare oggi ai Biancocelesti l’allora sciagurata conferma di Clotet in panca e la squadra ferma a 20 punti. A Crotone i Rossoblù locali ritrovano dopo oltre un mese la catena di destra titolare con Mogos sugli scudi e, nonostante il reintegro in panchina di Modesto, strapazzano 4-1 il Pordenone salendo a 11 punti, possibile trampolino per tentare una salvezza comunque problematica. Il Pordenone (8 punti) sembra morto e sepolto, e questa sconfitta potrebbe tagliare le unghie pure a possibili investimenti sul mercato. Il Como in casa è fermato sull’ 1-1 dalla Reggina del redivivo Toscano che in settimana ha tumulato, calcisticamente parlando, la salma di Aglietti che domenica scorsa abbiamo visto indecorosamente sbertucciato dal pubblico di casa e, soprattutto, dai suoi giocatori. Curiosità: nella passata stagione il subentrato Toscano sulla panchina amaranto era passato sotto le stesse foche caudine di Aglietti. Come l’ex mister toscano infatti, nella passata stagione, Toscano (di nome ma non di fatto, in quanto calabrese autoctono) aveva perso 5 partite su 6 ed era stato sostituito, benché titolare di un lungo contratto, da Baroni e proprio a inizio dicembre. Baroni il quale, grazie a un decente girone di ritorno, aveva portato in salvo la truppa reggina per poi firmare in estate da Corvino a Lecce, rinunciando così al rinnovo automatico del contratto con i calabresi. La storia si ripete e vedremo se Toscano, da qui alla fine, farà il Baroni o sarà il Toscano prima maniera. Adesso si passa alle partite giocate domenica 19. Brescia- Cittadella finisce 1-1: le Rondinelle, nonostante il mercato estivo faraonico condotto dal suo Presidente, ha pareggiato faticosamente in rimonta contro il club più sparagnino della categoria. Cellino, durante il mercato, aveva praticamente “fatto fuori” il neo assunto DS Gemmi. Adesso sta pensando di esonerare Pippo Inzaghi benché l’attuale paziente DS Marruocco tenti di ricomporre la situazione. Il Perugia pareggia (1-1) il derby umbro contro la Ternana: bella partita, con i padroni di casa, forti di una coralità di gioco da riferimento, che dominano il primo tempo, vanno in vantaggio e sprecano con De Luca il rigore del 2-0. Nella ripresa i ternani fanno valere il loro potenziale tecnico superiore là davanti e rimediano. Alessandria-Parma finisce 0-2 e gli emiliani si dimostrano fisicamente e tecnicamente poderosi e, grazie anche al neo mister che si rivela tatticamente accorto, comincia la sua opera di risalita in classifica. Poi le due partite rinviate d’ufficio di cui abbiamo già detto e due particolari curiosi. Quando, a ridosso della partita, arriva la disposizione ufficiale del rinvio dell’incontro, i tifosi vicentini avevano già raggiunto Lecce con comprensibili disagi e spese a vuoto per tifosi che dovevano essere più tutelati. Il Club veneto ha già fatto sapere che verrà incontro ai suoi tifosi vittime del beffardo svolgersi degli eventi. Speriamo però che a Vicenza non ci sia un giornalista che, come da noi, va alla partita senza vederla e saperla descrivere ma, di contro, informi puntualmente la città citando nomi e cognomi e persino il menù dei nostri tifosi in trasferta (con tanto di foto tipo “Ho scritto t’amo sulla sabbia” con colonna sonora di Franco IV e Franco I). Se capitasse infatti la stessa vicenda di Lecce ai nostri tifosi in trasferta possiamo prevedere la Dichiarazione di Guerra depositata al Comitato di Sicurezza dell’ONU da parte del nostro Sindaco nei confronti del Salento intero. Scherzi a parte riteniamo sia necessario che Lega e Federazione emettano un regolamento preciso al quale tutte le società si dovranno attenere nella fattispecie per evitare che ogni Società decida a capocchia (vedi Pisa e non solo), a seconda di calcoli del tutto ispirati al mero interesse societario.