Vercelli – Complessivamente fra Vercelli e Alessandria operano 1.417 aziende agricole del riso di cui 198 hanno estensione superiore ai 100 ettari. La variazione negli anni delle aziende agricole per numero e per classe di estensione dimostra che è in corso una progressiva riduzione del numero delle aziende agricole e un incremento delle loro dimensioni. Crescono quindi le superfici coltivate dalle grandi aziende (fra i 50 e i 100 ettari e superiori a 100 ettari), mentre diminuiscono quelli coltivati da aziende di piccola dimensione (inferiori a 5 ettari, fra 5 e 10 ettari e maggiori di 10 ettari). Tra Vercelli e Alessandria le aziende dal 1992 al 2002 sono passate da circa 5.500 a poco più di 2.000, mentre le superfici coltivate fra alterne vicende (punta massima 1995 con oltre 120.000 ettari) si attesta nel 2004 a 143.458 ettari. Ma i problemi non mancano. Anzi. La situazione è preoccupante al punto che gli agricoltori sono sul piede di guerra. La filiera del riso si è riunita ieri al Teatro Civico di Vercelli per discutere, confrontarsi e apprendere i dettagli della nuova Pac (Politica agricola comune), che prevede un deciso taglio ai contributi diretti destinati agli agricoltori.
Alla riunione sono intervenuti i presidenti di Confagricoltura Vercelli e Biella, Benedetto Coppo, e di Confagricoltura Novara e Vco, Giovanni Chiò. Nessuno è arrivato da Alessandria. “Le previsioni sulla nuova Pac sono preoccupanti – ha detto Chiò – e le dinamiche porteranno le aziende a cambiare il modo di fare agricoltura. Sarà necessario farsi trovare pronti al cambiamento, ma sarà necessario anche riempire piazza Zumaglini, sede di Confagricoltura e Ente Risi, per far sapere che Confagricoltura non è favorevole alla revisione della Pac”. Si calcola che ci sarà una riduzione del 65% degli aiuti diretti agli agricoltori, che passerebbero dagli attuali 722 euro in media a ettaro per azienda a 255. Il secondo scenario è più drastico, e prevede un taglio del 78%, fino alla cifra di 159 euro a ettaro. Tante le variabili in gioco, tra cui l’aiuto accoppiato, il mantenimento del greening e del sostegno base o l’introduzione di una flat rate, ossia un pagamento uguale per tutti. I tagli ai contributi Pac potrebbero essere compensati con nuove misure del Programma nazionale di sviluppo rurale.