Torino – Ha eseguito diligentemente il ciclo vaccinale completo il primo piemontese positivo alla variante Omicron. È un cinquantenne di Torino tornato dal Sudafrica ed è completamente asintomatico, ma il tampone effettuato nell’ambito della quarantena prevista per chi arriva dai Paesi considerati più a rischio, ha rivelato senza dubbio alcuno che l’uomo s’è “beccato” la variante Omicron.
Intanto è confermato dai dati ufficiali che il maggiore numero di contagi Covid si registra in chi aveva completato la copertura vaccinale. Infatti per quanto riguarda la variante Omicron si registra un calo dell’immunità per vaccinati e guariti dal virus.
Questi i dati, le valutazioni e le conclusioni riportate dall’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) nel documento in cui si valuta il rischio collegato alla nuova variante (B.1.1.529), per il primo aggiornamento Ue/See: “La presenza di mutazioni multiple nella proteina Spike della variante Omicron di Sars-CoV-2 indica un’elevata probabilità di riduzione dell’attività neutralizzante da parte degli anticorpi indotti da infezione [pregressa] o vaccinazione. [Rimangono] altamente incerte [poi] le stime attuali sulla gravità dell’infezione associata a Omicron. Le evidenze attualmente disponibili sollevano serie preoccupazioni sul fatto che Omicron possa essere associata a una significativa riduzione dell’efficacia del vaccino e ad un aumento del rischio di reinfezione. Non è ancora noto con Omicron il grado di protezione contro le malattie gravi conferito dalla pregressa infezione o dalla vaccinazione”. [I Paesi dell’Ue/See stanno ancora affrontando gli effetti] dell’elevato numero di casi di Delta – continua l’Ecdc -. L’impatto dell’ulteriore introduzione e diffusione di Omicron potrebbe [anche in ragione di questo] essere molto elevato, ma questa situazione deve essere valutata man mano che emergeranno ulteriori informazioni”.