Milano (Federico Fossati) – Ha detto molte cose a noi terroni del Piemonte (alessandrini) la quarta edizione del forum “Un mare di Svizzera a Lugano”, organizzato da Astag, l’associazione dell’autotrasporto svizzera, che si è svolto a Lugano. Finalmente anche gli svizzeri si scoprono un po’ italiani, nel timore di non essere pronti a fronteggiare la Germania a Nord – che, sul fronte infrastrutture, provoca più guai dell’Italia – e la perdita di centralità del sistema ferroviario quando saranno completati tutti i corridoi europei. Ecco perché il legame con Genova si fa sempre più stretto. Un legame che passa per forza di cose da Alessandria, un rapporto di collaborazione che si riannoda grazie alle opere previste per il porto ligure e per la logistica del retroporto alessandrino. Tutto ciò anche alla luce del fatto che Svizzera e Italia vantano uno scambio commerciale di un miliardo di franchi alla settimana pari a circa 955 milioni di euro. Un enorme flusso di denaro che passa in gran parte qui da noi. Dagli Anni Novanta a oggi Berna ha investito 21 miliardi di franchi nello sviluppo di infrastrutture ferroviarie e di recente ha avviato la costruzione della seconda tratta del tunnel autostradale del Gottardo. Non ci sono però solo le ferrovie nel grande disegno logistico di Svizzera e Italia, perché in questo quadro rientra con forza il potenziamento del Porto di Genova e il sistema portuale Genova-Vado-Savona. Infatti Genova è diventata più competitiva rispetto ai porti del Nord a causa dell’aumento dei costi del trasporto che provoca un cambiamento di scenario. Per una nave, raggiungere Anversa rispetto a Genova comporta circa 5 giorni in più di navigazione e un costo del trasporto marittimo maggiore fra il 10 e il 20%. Una differenza che si recupera giocando sui minori costi del trasporto terrestre e su una maggiore efficienza. È un calcolo a infrastrutture invariate rispetto all’attuale scenario. I grandi caricatori stanno imponendo parametri piuttosto stringenti alle shipping company sulle emissioni e scegliere un porto del Northern Range rispetto a Genova, La Spezia o Livorno significa avere almeno 5 giorni in più di emissioni, per chi arriva da Suez. È in questo contesto che Slala, la società di logistica del Basso Piemonte presieduta dall’avvocato Cesare Rossini, sta lavorando con grandi risultati e in tempi brevi visto che la realtà portuale ligure si muove in simbiosi col potenziamento dei servizi di trasporto e di logistica del retroporto alessandrino e astigiano.