La Spal (acronimo di Società Polisportiva Ars et Labor, anno 1907) è la squadra che rappresenta la città di Ferrara che incroceremo sabato alle ore 14 allo Stadio Comunale “Paolo Mazza” per la XIII del girone d’andata di B. L’ impianto sportivo, splendido e dedicato solo al calcio, ubicato in una zona semicentrale della città è un tempio riconosciuto del calcio nazionale. La città emiliana ha 130.000 abitanti mentre la sua provincia conta su 340.000 anime sparse in una terra naturalisticamente ricca di parchi (quello spettacolare del Bosco della Mesola e quelli sul Delta del Po). Il territorio ferrarese (fra cui le cittadine di Cento, Goro, Argenta, Comacchio, Porto S. Giorgio), se non fosse per le zanzare, sarebbe un autentico paradiso terrestre, patria della bicicletta e di un pane tipico diffuso in tutto il Paese. La tradizione calcistica della Spal è di livello altissimo e, nella sua storia del dopoguerra, ha contato sull’allenatore e DS Paolo Mazza, uno dei migliori dirigenti calcistici italiani di sempre. Nel campionato 1960/61 il club arriva 5° in Serie A e perde la finale Coppa Italia contro il Napoli. Il Platini della Spal è stato Oscar Massei, un oriundo che ha giocato 9 stagioni con la squadra emiliana, diventando un mito. Ma nel 2012, e siamo al secondo fallimento in pochi anni, la squadra è stata radiata. Nell’estate 2013 Colombarini azzarda la fusione con la sua Giacomense e il calcio ferrarese riparte dalla C2. Con questo nuovo assetto proprietario la Spal scala le categorie centrando la promozione in B e in A con il toscano Semplici in panchina. Quindi tre stagioni consecutive in A e una retrocessione, ma con tanta voglia di tornare nell’Olimpo: questo è il percorso mozzafiato della Spal targata Colombarini il Re delle Onduline. In questa estate Colombarini vende a sorpresa a tal Joe Tacopina, un importante avvocato newyorchese innamorato dell’Italia e del calcio. L’italo americano, dopo un tentativo fallito di rilevare il Bologna, arriva a Roma quale azionista del gruppo americano Di Benedetto che acquista una Roma in gramaglie. Poi lascia e insieme al canadese Joey Saputo (è il 2014) rileva finalmente il Bologna. L’anno appresso però è a Venezia e porta i lagunari dalla D alla B e nel 2017 cede le sue quote a imprenditori locali. Dopo un tentativo fallito di rilevare il Catania a metà 2021 compra la Spal con un autentico blitz. Sono 17 i giocatori arrivati nel mercato estivo tra i quali segnaliamo Capradossi, Cruciata, Colombo, Melchiorri e Mancosu; in uscita invece Segre, Berisha, i due Di Francesco, Valoti, Strefezza, Murgia, Igor e Bonifazi. Una rosa, quella attuale, formata da 30 elementi nella quale sono presenti alcuni under (età media 25,5 anni) con 8 stranieri. In dirittura d’arrivo anche Giuseppe Rossi, un talento bersagliato da un fisico fragile, una seconda punta che ha visto pure la Nazionale. Tra i confermati c’è Luca Mora, un ex mandrogno che, dopo aver vinto le Universiadi di grigio vestito, arrivato direttamente dalla Corea del Sud nell’estate 2015, è stato frettolosamente ceduto, naturalmente grati, alla Spal grazie a una “felice intuizione” dell’allora DS Magalini ma pure con la entusiastica benedizione della tifoseria locale che, ancora una volta, ha fatto capire di che pasta è fatta: sarebbe perfetta se si adottasse la misura di ascoltare quello che vuole e fare…esattamente il contrario. Al suo posto è arrivato Branca, anche lui poi ceduto gratis all’estero e ora titolare a Cittadella. Tornando a Mora, arrivato a Ferrara, per il centrocampista mancino con una laurea prestigiosa in curriculum, è cominciata con i biancocelesti una esaltante cavalcata che lo ha portato dalla C alla A. Poi Spezia in B e A e ancora Spal in B. Che dire: complimenti a tutti, tranne che ai mandrogni. Il DS spallino è rimasto, nonostante il cambio di proprietà, Zamuner, giocatore sempre sognato ad Alessandria. L’ allenatore spallino è lo spagnolo Clotet Ruiz il quale, partito dalle squadre B spagnole, ha cominciato a girare l’Europa prima come allenatore in Seconda poi come titolare e l’anno passato è approdato sulla panchina del Brescia in B portato dal Presidente che lo aveva apprezzato in Inghilterra. Stagione difficile per lui, esonerato e poi richiamato, ma sempre deludendo le aspettative. Ora alla Spal in 4 mesi non ha ancora trovato un assetto soddisfacente ma, piano piano, la squadra si sta ritrovando e speriamo che quella di sabato non sia per la Spal una tappa di crescita ulteriore, visto che pure Luca Mora ultimamente ha acquisito uno spazio che, all’inizio, gli era precluso.