Per l’undicesimo turno di questo campionato i Grigi se la giocheranno al Brianteo, stadio recente e monumentale, contro i padroni di casa del Monza. In altri tempi avevamo assistito a partite del Monza contro i Grigi nel il vecchio stadio monzese che ricordava il nostro Moccagatta, sia come struttura (un po’ tirata via) che come logistica, inserito nel centro della capitale della Brianza. Spesso le strade dei mandrogni e dei monzesi calcisticamente si sono incrociate e alcuni personaggi sono stati protagonisti sia qui che in Brianza. A nostra memoria Mario Fara, mezzala di tanto pensiero (e invero poca corsa), emerso nelle giovanili grigie, giovanissimo ha esordito al Mocca in B e poi nella sua carriera ha fatto tappa pure a Monza per poi, ormai aretino d’adozione, tornare qui da noi come DS. E che dire di Sonzogni, un maestro di calcio e di vita, il quale, a fine carriera, è stato chiamato al capezzale dei Grigi per risollevare una situazione tecnica e sportiva difficile riuscendo nell’intento. È stato poi giubilato da un’accozzaglia di dirigenti mandrogni appena arrivati, saccenti e calcisticamente ignoranti che si sono “inventati” due fra i peggiori allenatori e DS della pur secolare epopea mandrogna: Cusatis e Menegatti. Oggi fra gli ex abbiamo pure il nostro Palazzi il quale ha giocato in C la passata stagione in prestito a Palermo ma il suo cartellino era ancora del Monza, club nel quale ha militato in C. In questi ultimi anni sono stati tanti i momenti fondamentali della storia del Club brianzolo. Uno riguarda certamente l’estate del 2015 quando, dopo il fallimento provocato dal gruppo legato a Seedorf, la Società è stata rilevata da Nicola Colombo, figlio di Felice già presidente del Milan. In due anni il “figlio d’arte” ha riportato la squadra in C grazie a mister Zaffaroni (ora a Cosenza ma prima l’abbiamo incrociato e patito sulla panca dell’Albinoleffe). Nel 2018 la squadra milita in C e, poco dopo l’inizio della stagione, arriva in società accompagnata dalle fanfare la Fininvest di Berlusconi che diventa Presidente del Club con Galliani suo AD. Zaffaroni, con la nuova proprietà, resiste poco sulla panchina, sostituito in corsa da Brocchi, il quale, nonostante una massiccia campagna di rafforzamento (?) invernale, prende il Monza al 3° posto e lo porta al 7° a fine campionato. La stagione successiva, il 2019/ 2020, è quella targata Covid disputata a metà, col Monza saldamente in testa e promosso in B. Il ritorno in B (2020/2021) è l’occasione per investimenti importanti della proprietà, Brocchi non fa il miracolo, anzi, non cava un ragno dal buco e la dirigenza, per l’anno sportivo a venire, opta per Stroppa. Giovannino è un profondo conoscitore ed estimatore del 3-5-2, che con lui in panchina aveva funzionato bene a Crotone, regalando ai calabresi la Serie A ma non la successiva salvezza. Per approntare la squadra per Stroppa, Galliani e il DS Antonelli si sono letteralmente “tuffati” nell’ultimo mercato estivo senza pigrizia: 19 cessioni e 17 acquisti, una rosa smisurata di 33 elementi che di stipendi ai soli atleti costa circa 13,5 milioni di euro, con un’età media 26,5 anni. Campione di incassi (i suoi, si intende) la punta Favilli, che è quotato a 28.000 euro alla settimana. La squadra è bella, ordinata, e gioca un 3-5-2 indossando il blazer blu. Finora i brianzoli non hanno incantato, favoriti a volte – danneggiati altre – da episodi estemporanei e non hanno mai vinto una partita convincendo. Favilli non gioca per problemi fisici e l’attacco è spesso quello “leggero”, con Vignato e D’Alessandro punte. Poi giocano Paletta difensore centrale, l’elegante Barberis regista e Carlos Augusto sulla fascia. E pensare che tra panchina e tribuna, a vario titolo, si accomoda gente del calibro di Scozzarella, Barillà, Bellusci, Ciurria, Finotto, Sampirisi, Colpani, oltre al già citato Favilli.
Ma i Grigi di Longo sono bravi, come si dice ora, a “sporcare” le partite e gli schizzi di fango sul blazer blu non si addicono.
Il Monza nel X turno strappa un pareggino a Vicenza, ha racimolato 14 punti in classifica, a un passo dalla zona playoff ma in compagnia di tanta gente. L’Alessandria invece ha 8 punti, arriva dal pareggio interno contro il Frosinone ed è uscita dalle posizioni in cui sono relegate le squadre destinate a retrocedere d’emblèe.
Se al Brianteo i solisti biancorossi trovano tempi, spazi e l’ispirazione per inventarsi il colpo del KO per i Grigi sarà una giornata grigia.
Se invece i brianzoli accettassero supinamente di “farsi sporcare” le loro trame di gioco a volte scolastiche sarà un match tutto da godere.
Chi vivrà vedrà, e tocchiamoci le palle, le nostre naturalmente.
Ca va sans dire.