Venerdi sera, ore 20,30 al Mocca. Che serata ragazzi! Ad Alessandria scende il Crotone di Modesto (mai cognome fu più inappropriato). I calabresi sei mesi fa giocavano a S. Siro e davano filo da torcere alle grandi mentre noi si faticava in C. Nel turno scorso si sono sbarazzati allo Scida del Pisa capolista e imbattuto mentre noi le abbiamo prese a Como. Prima della partita dell’anticipo di B questa era la situazione di fatto. Lo stadio pullulava, pieno di gente, di entusiasmo, di colore e di passione. Tutti si sono ritrovati al Mocca imbellettato al meglio per accompagnare i Grigi in una sfida da “dentro o fuori”.
Longo mette pesantemente mano alla formazione che aveva deluso sul lago e piazza Kolaj – un ragazzotto neofita della categoria e di esclusiva proprietà della società – come seconda punta a supportare Corazza; un altro “sbarbatello” 4° a destra del centrocampo e il capitano Prestia non al meglio sostituito da un altro giovanotto. L’incipit mandrogno è veemente e dopo due angoli arriva il rigore su Di Gennaro: Corazza lo sbaglia, si, ma né lui né la squadra si smarriscono e riprendono a imperversare sull’avversario che, probabilmente, di tutto si aspettava tranne un avversario indomabile, benché impreciso, frenetico e fisicamente inferiore. Il Crotone, invero un po’ tronfio e compassato, un poco alla volta si riprende dal brutto sogno e, nel suo momento migliore alla fine dei 1° tempo, con la sufficienza tipica di chi soffre di istinto di superiorità, regala la palla che Kolaj trasforma in gol.
Mister Modesto nell’intervallo giubila Borello, il quale aveva fatto ammattire sulla nostra corsia mancina Parodi ma senza risultati apprezzabili, e mette dentro tal Kargbo nel tentativo di sfondare con la corsa e la potenza del coloured sulla sua fascia destra. Longo non abbocca e Parodi neppure, al punto che il nostro piccoletto cancella dal campo, in tutti i sensi, il neo entrato. Il serraleonese poi non trova di meglio che farsi espellere nel finale per un fallo di frustrazione e Parodi va a rimpinguare il centrocampo.
Finisce così una partita da non stropicciarsi gli occhi ma vinta dai Grigi all’ultimo respiro, con la forza della disperazione, buttando il cuore oltre l’ostacolo e dimostrando che i valori tecnici e atletici sono importanti ma non sempre le partite le vincono i giocatori più dotati. Per il pubblico che ha compreso i limiti oggettivi ma anche la generosità dei suoi ragazzi, è stata una serata da ricordare. Con 7 punti in classifica dopo 9 partite non siamo certo fuori dalle secche ma ora abbiamo tutti la consapevolezza che si possa girare, a fine girone d’andata, con un punteggio che ci consenta di “vedere” la luce e che sia lì, a portata di mano. Il resto toccherà alla società, se lo vorrà, a gennaio, ma muovendosi già ora per individuare giocatori pronti alla bisogna.
Il Crotone invece, raggiunto in classifica, dovrà fare un attento esame di coscienza. Curiosamente, dopo la vittoria sul Pisa ottenuta pochi giorni or sono, proprio il mister calabrese dei suoi giocatori non aveva quasi parlato, liquidando i loro meriti sostenendo che “la squadra aveva fatto quello che lui aveva preparato e nel modo che aveva indicato”, mentre la sconfitta successiva è da imputare ai giocatori: complimenti Mister, è così che si gestiscono i gruppi di lavoro!
A casa nostra invece tutto bene, siamo un po’ più fiduciosi. Il nostro interrogativo è: come riuscirà Longo a tenere tutti sulla corda fino alla sosta natalizia, così come è riuscito a fare fino ad oggi, sfruttando tutto il potenziale a sua disposizione e magari ancora un pezzo in più? Per quanto ne sappiamo noi, il tipo è di quelli tosti e la sua ossessiva attenzione al particolare pensiamo possa continuare a fare la differenza.
Tutti contenti quindi, compreso Renzo Melani, ex Mister e DS dei Grigi dell’era Amisano il quale è passato in terra mandrogna per ragioni familiari e ha gioito al Mocca, com’ è giusto che sia, per la nostra vittoria contro il Crotone. Non solo, ma proprio venerdì sera ci ha confermato di aver piacevolmente ritrovato l’affetto di tanti amici ed estimatori che lo hanno fermato in giro per la città o fatto la coda in tribuna per poterlo salutare. Ha lavorato qui 30 anni orsono facendo ottime cose, dimostrando una professionalità a prova di bomba che lo ha poi portato ad operare per club di prima grandezza, occupandosi soprattutto di mercato estero.
Serata perfetta, quindi. Perfetta a parte un infimo particolare: i coretti non proprio simpatici messi in piedi nei confronti proprio di Renzo Melani. Qui dobbiamo considerare che stiamo vivendo, grazie a Di Masi, una fase nuova dell’epopea Grigia: il passato è passato, sia quello buono che quello gramo. Viviamo un presente con orizzonti nuovi e diversi, e a quelli dobbiamo guardare e uniformarci. Certi coretti personalizzati allo stadio sono tollerati a Casatenovo Brianza o a Vado, figli di polemiche ormai sopite e risolte da tre decenni. Nel Mocca di oggi sono solo cori “stonati”, così come ormai sono inadeguate certe forme striminzite di autoreferenzialità da parte di quattro sfigati che non se li caga nessuno.
Alessandria – Crotone è stata vista nel mondo contemporaneamente da milioni di telespettatori e chi ha visto la partita al Mocca deve ritenersi un previlegiato: ne prenda atto e si adegui.