Vercelli – I pezzi rubati erano “cioccolatini” per i componenti della banda specializzata in furti ad anziani sacerdoti. Le loro vittime erano persone di una certa età, a volte nemmeno si accorgevano dei fatti. Le indagini da parte della Questura di Vercelli sono partite nel 2019 coordinate dalla Procura, per cui è stata smantellata la ghenga. La polizia aveva arrestato cinque persone e ne aveva denunciate altrettante. Durante le perquisizioni, tra contanti, gioielli e orologi era stato recuperato un bottino da 100.000 euro, secondo l’inchiesta frutto di episodi che avevano riguardato diverse province del Piemonte. I dieci indagati avevano colpito in provincia di Cuneo, Alessandria, Ivrea, Biella, Novara e Vercelli. Anche per questo l’iter giudiziario ha portato al rinvio a giudizio in diversi Tribunali. A Vercelli si è aperto il processo in cui sono imputati Luigi Manzato, Lidia Atteritano, Massimo Minandri, Salvatore Battaglia, Salvatore Bueti ed Angelo Pizzone, residenti tra Vercellese e Casalese. A vario titolo le accuse per loro sono furto, truffa e ricettazione. Per gli inquirenti si tratta di un gruppo criminale ben organizzato: Luigi Manzato era la mente, Atteritano si occupava delle telefonate, Minandi era il braccio operativo. Per ricostruire le dinamiche criminali sono state fondamentali le intercettazioni telefoniche. In alcuni casi i ladri avevano le chiavi di casa delle loro vittime e in un episodio ci sono le registrazioni video del momento in cui entrano in un’abitazione. Il processo continua a novembre.