Alessandria – Si terrà domani a Palazzo Ghilini, sede della Provincia, un ennesimo incontro sulla vicenda discarica della Riccoboni a Sezzadio, con la conferenza dei servizi per la realizzazione della tangenziale ad uso dei mezzi di trasporto per l’impianto.
Al centro c’è sempre l’acqua, in una ormai decennale sfida, a colpi di manifestazioni, denunce e ricorsi tra Sezzadio, paese di poco più di mille abitanti, e la Riccoboni, un colosso del trattamento rifiuti con etichetta green.
La Riccoboni è titolare della Grassano, impresa “leader nel trattamento dei rifiuti industriali e nel recupero di oli e sostanze inorganiche” che necessita di una discarica.
A Sezzadio, nel 2012, spunta una delle tante ex cave del territorio da riqualificare e che potrebbe essere utilizzata ma lì sotto c’è la falda che alimenta gli acquedotti dell’Acquese, circa 250.000 persone. La Provincia, dopo un’iniziale no, nel 2016 autorizza il progetto da 1,7 milioni di metri cubi di rifiuti speciali non pericolosi dopo il ricorso vincente della Riccoboni al Tar, attirandosi le contestazioni di cittadini e sindaci, che scendono in piazza nonostante le prescrizioni a tutela della falda, tra cui “un diaframma impermeabile con argilla speciale arrivata dalla Lombardia”, come ha spiegato Angelo Riccoboni.
A partire dal novembre 2019 l’ex cava dove si sta allestendo la discarica in attesa dei rifiuti, si è allagata per mesi. Secondo il Comune l’acqua arrivava dalla falda poiché si sarebbe scavato troppo.
La Provincia, fra le varie prescrizioni, ha chiesto alla Riccoboni una tangenziale che tolga i camion in paese dato che l’area dove è previsto il tracciato è stata allagata tre volte in cinque anni dalle piene della Bormida, l’ultima il 4 ottobre.
Dal Municipio sostengono che è stato proposto un tracciato alternativo però mai valutato dalla Provincia e la Commissione locale per il paesaggio ha bocciato il progetto Riccoboni sin dal 2016, senza che l’atto sia stato mai impugnato. Da Parma sono partite lettere dei legali per chiedere di modificare il parere, senza successo.
Da parte sua la Riccoboni ha rassicurato che la strada servirà da argine contro le piene tutelando il paese. Domani la conferenza dei servizi deciderà. Se ci sarà l’ok partirà il conferimento dei rifiuti in attesa del 19 novembre, quando il Consiglio di Stato, al quale si è appellato il Comune, dirà la sua sull’autorizzazione del 2016.