Asti – Dovrà scontare una condanna di un anno e sei mesi, con pena sospesa subordinata alla partecipazione a percorsi di recupero, P.B., accusato di stalking e violenza privata ai danni di una donna con cui aveva avuto una relazione.
La vicenda era iniziata tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020. I due si conoscono su Facebook e fin da subito instaurano un rapporto. Lei spesso lo raggiunge a Brusasco, provincia di Torino, paese in cui abita il ragazzo. Poi la relazione finisce nel giro di qualche mese dato che lui, come raccontato in aula dalla donna, parte civile con l’avvocato Gianluca Bona, era diventato fin dal primo mese ossessivo. Un atteggiamento che l’aveva spaventata, spingendola ad allontanarsi ma lui non si era rassegnato, assediandola sui social e al telefono e minacciando anche di diffondere le sue foto intime, pubblicandole sul web.
L’uomo minacciava anche di uccidersi, se lei non avesse acconsentito a ricominciare la relazione. Davanti al giudice la donna aveva raccontato che quel continuo cercarla ossessivamente da parte di lui, le aveva generato un grave stato di ansia e di paura. Lo aveva denunciato ma lui aveva ugualmente continuato a perseguitarla. “Se non la ritiri vengo a prenderti dove lavori” aveva detto, senza comunque mettere mai in pratica quanto affermato.
Il pm Simona Macciò in aula aveva chiesto una condanna a un anno e otto mesi. La difesa, con l’avvocato Luigi Florio, ha sempre sostenuto che non ci fosse stato reato dato non erano stati prodotti certificati medici che provassero lo stato d’ansia della donna conseguente allo stalking né portati in aula testimoni, e ne aveva chiesto l’assoluzione. Il giudice Bertelli Motta ha condannato l’uomo e ha disposto un risarcimento danni di mille euro alla parte civile. La difesa ha preannunciato che presenterà appello.