Asti – Un importo pari a 77.000 euro. È quanto ha riconosciuto il tribunale di Asti, giudice Marco Bottallo, a una risparmiatrice che ha potuto così riscuotere quanto riportato sul retro dei suoi buoni fruttiferi postali.
Quando il decreto Goria, nel giugno 1986, introdusse i buoni fruttiferi postali della serie Q, le serie precedenti divennero inutilizzabili. Ci fu però un’eccezione: la serie “P” poteva ancora essere utilizzata, a patto che gli uffici postali apponessero la dicitura “Q/P” nella parte anteriore del buono e la modifica del rendimento sul retro con un timbro.
La donna era in possesso di sei buoni Q/P emessi tra l’8 agosto 1986 e il 23 novembre 1988. In seguito al decreto Goria, gli interessi dovuti avrebbero dovuto essere calcolati solo sui primi vent’anni di validità del titolo. Il tribunale di Asti ha invece sancito l’obbligo per le Poste di pagare anche gli interessi degli ultimi dieci anni .
Ad Asti è già la terza ordinanza, nel giro di pochi mesi, che riconosce il diritto ai risparmiatori e condanna Poste a pagare. Per il tribunale, in pratica, ha fatto fede quello che era riportato sul buono.