Torino (Sara Strippoli de La Repubblica) – Verrà ancora Matteo Salvini? “Possibile, ma ancora non sappiamo”. La Lega ostenta serenità, non ammette il peso dell’astensione nelle sue file, come sottolinea invece l’analisi post-voto dell’Istituto Cattaneo. Il calo, considerati i venti nazionali che penalizzano i sovranismi e la scommessa di una candidatura civica come quella dell’imprenditore del vino e dell’acqua, ora viene bollato come prevedibile. Questa la tesi in via Poggio e in corso Re Umberto, le due sedi a due anime del Carroccio. Ad ascoltare però i due responsabili, quello cittadino Fabrizio Ricca e quello provinciale Alessandro Benvenuto, le posizioni sono abbastanza distanti anche se la radice è comune: Torino Bellissima ha sottratto voti alla Lega più moderata. Ricca, assessore della giunta Cirio che alla vigilia scommetteva su un risultato del 20 per cento per il suo partito, dice adesso che la Lega è stato l’unico partito che ha fatto campagna per Damilano rinunciando a farla per sé. “L’abbiamo scelto noi e credo che in alcune aree della città la sua lista abbia portato via alla Lega parecchi punti. Chi va a votare e sente sempre il nome del candidato alla fine mette la crocetta su quel nome. Peraltro – prosegue – io sarei stato disposto a perderne altri cinque pur di vincere al primo turno”. Poi ammette che una riflessione profonda ora è assolutamente necessaria: “dobbiamo rimetterci in carreggiata e lo faremo”
Benvenuto prova subito a girarla in positivo annunciando un “patto per le periferie”: dopo la conquista delle circoscrizioni 5 e 6 , ora è il tempo di tornare a battere le strade, soprattutto a Mirafiori, Nord e Sud, e nelle altre aree periferiche. Benvenuto è più cauto sul furto di voti: “Sono convinto che ci sia stato un travaso di voti dalla Lega alla lista Damilano lo si vede dal voto nei quartieri dove la Lega è il primo partito. Poi è vero che ci sono aree della città dove a prendere voti che noi non avremmo preso è stato Damilano con la sua lista”.
D’altronde, fa notare, “a Lega ha sempre avuto risultati migliori alle regionali che alle comunali. Io francamente non mi aspettavo di prendere il 20 per cento”. Missione periferie dunque: i vertici del Carroccio hanno convocato tutti i presidenti e gli eletti delle circoscrizioni per decidere le strategie.