Acqui Terme – “Ordinaria e positiva attività di adeguamento normativo e rinnovo di tecnologie obsolete”. Sintetizza così, il centrosinistra di Acqui Terme, l’incontro avvenuto tra il sindaco Lucchini e la Regione Piemonte nei giorni scorsi, incontro in cui si doveva affrontare il nodo del futuro dell’ospedale “Monsignor Galliano”.
Tanto fumo e poco arrosto, insomma, secondo l’opposizione che ha dunque voluto smorzare gli entusiasmi.
A firmare la presa di posizione sono le sezioni del Partito Democratico, Italia Viva, Articolo 1 e Azione, rimaste impassibili e scettiche di fronte a quanto hanno messo sul piatto in risposta ai sindaci l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi, col collega Marco Protopapa, e dal direttore generale dell’Asl Luigi Vercellino: sostituzione di macchinari, ristrutturazioni di vari reparti, creazione di una nuova piastra ambulatoriale, nuovi sistemi informatici.
Altra questione su cui il centro sinistra avrebbe voluto notizie era l’impegno a concretizzare quanto previsto dalla delibera regionale 1-600 del 2014, che indicava in Alessandria l’ospedale in cui gli acquesi sarebbero stati indirizzati per prestazioni assenti al “Galliano” mentre invece gli ospedali di riferimento continuano ad essere Casale e Novi.
L’opposizione lamenta pure le indicazioni generiche sui futuri ospedali di comunità, sul destino dei servizi del distretto e il mancato supporto agli utenti che faticano a prenotare gli esami tramite il Cup.
Insomma se Lucchini era tornato da Torino soddisfatto per le rassicurazioni ricevute, per il centro sinistra quello che la Regione e l’Asl hanno promesso non è un piano di sviluppo ma solo ordinaria amministrazione.