Genova – È emerso un primo risultato dopo il confronto, organizzato da Eurojust, l’agenzia europea per la cooperazione giudiziaria, fra i magistrati della procura genovese e i colleghi degli altri uffici italiani ed europei sulle morti avvenute successivamente alla vaccinazione anti Covid: sono quattro, in Italia, i casi nei quali sono rispettati i requisiti che consentono di ipotizzare, almeno in via teorica, un collegamento diretto fra la somministrazione del vaccino AstraZeneca e l’insorgenza di una trombosi dei seni venosi cerebrali. Su due di questi indaga la procura di Genova, il terzo è avvenuto a Mantova e il quarto a Messina.
Saranno depositate le perizie medico legali sui casi finiti all’attenzione della magistratura
Le morti genovesi riguardano due giovani donne. Camilla Canepa, 18 anni di Sestri Levante, deceduta il 10 giugno dopo che il 25 maggio aveva ricevuto la prima dose. E Francesca Tuscano, insegnante genovese di 32 anni stroncata ai primi di aprile una decina di giorni dopo l’iniezione. La procura sta indagando anche sulla scomparsa di due anziani.
Alla riunione di ieri hanno partecipato il procuratore capo facente funzioni Francesco Pinto e i sostituti procuratori Arianna Ciavattini, Stefano Puppo e Francesca Rombolà. Al momento, in base a quanto emerso, tutte le indagini aperte sinora sono più o meno allo stesso stadio. Ovvero quello della stesura della perizia medico legali. La procura di Genova attende quella sui quattro decessi per la fine di settembre. Durante il lungo incontro online è emerso che le indagini degli inquirenti francesi e olandesi si stanno concentrando sulle possibili interazioni fra AstraZeneca e i decessi, ma a livello generico. Senza, insomma, entrare nello specifico di casi particolari. Strada invece battuta dagli investigatori italiani, compresi quelli genovesi.