Novi Ligure – Sabato scorso 11 settembre agenti della Squadra Mobile hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal Tribunale del Riesame di Torino a carico di due soggetti, un uomo e una donna, ritenuti responsabili di violenza sessuale. L’uomo è stato condotto in carcere, mentre la donna è stata collocata agli arresti domiciliari. L’indagine, condotta su segnalazione della Polizia Ferroviaria di Novi Ligure e coordinata dalla Procura della Repubblica di Alessandria, prendeva avvio a seguito della denuncia di una giovane che raccontava di essere stata attirata nel locale di proprietà dell’indagato con una scusa e di essere stata ridotta in uno stato d’incoscienza tramite la somministrazione di alcool e abusata sessualmente dall’uomo e dalla sua compagna. L’attività d’indagine consentiva di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine a quanto riferito dalla vittima, che rappresentava anche di temere che la violenza sessuale fosse stata ripresa. Timore fondato in quanto nel corso dell’indagine si aveva conferma che all’interno dell’appartamento della coppia era presente un impianto di registrazione video con cui i due riprendevano i propri incontri sessuali. Nel corso delle indagini è anche emerso che con le stesse modalità era stata attirata nel locale anche una minorenne costretta ad avere rapporti sessuali con l’indagato dopo essere stata fatta ubriacare. Conseguenza della violenza sessuale è stata che la giovane rimaneva incinta ed interrompeva la gravidanza con una pillola abortiva consegnatale proprio dalla compagna dell’uomo. Per tutti questi motivi il sostituto procuratore titolare dell’indagine richiedeva al GIP l’applicazione di misure cautelari per gli indagati, richiesta che tuttavia era rigettata. A fronte del ricorso proposto dal pubblico ministero il Tribunale del Riesame di Torino, in riforma dell’ordinanza del GIP di Alessandria, emetteva ordinanza di applicazione di misure cautelari, confermata dalla Suprema Corte di Cassazione a cui avevano fatto ricorso gli indagati.