La conferenza stampa degli attuali vertici di Forza Italia Alessandria ha dimostrato, ve ne fosse ancora bisogno, la chiusura più netta sulle proprie decisioni, in aperto contrasto con le dichiarazioni formali di ri-accoglienza da parte di una dirigenza che si è scoperta d’un tratto impoverita e non più in grado di reggere la rappresentanza dei consensi un tempo giunti al partito degli azzurri. Tantomeno di interpretare a fondo esigenze e bisogni attuali e futuri di una città.
È questo il fallimento più grande, l’inconsistenza di una politica muscolare mai supportata da un ragionamento, da noi più volte richiesto, sulla sorte e sull’evoluzione di Alessandria. Inoltre, visto che la guerra era stata dichiarata, nel chiedere ingannevolmente la pace, qualche bel tomo di partito ha pensato che tanto valesse scatenare la solita campagna di disinformazione che in molte battaglie vale come il più grosso cannone. Anzi, in mancanza di argomenti e armi, gli esponenti ufficiali degli azzurri sono stati costretti a ragionare trasmettendo bugie.
Solo alcuni esempi ben poco raffinati: Monica Formaiano ha bellamente sostenuto che molte volte i Consiglieri del Gruppo hanno votato contro i provvedimenti della Giunta. È una falsità grossa come una casa, visto che il nostro senso di lealtà e di responsabilità ci ha fatti inclinare, pur se in dissenso, in voti favorevoli a ripetizione. Per essere chiari: mai il gruppo consiliare ha votato in difformità con la maggioranza. Capiamo la consueta disattenzione, ma tutto ha un limite.
Persino Buzzi Langhi, che pare aver dormito come Condè la notte prima della conferenza, non ha trovato di meglio che dettare i ritmi della conversazione con i giornalisti basandosi su un’avventurosa analisi del passato. Ha detto che la segreteria cittadina ormai era in piedi da 10 anni, mentendo clamorosamente. Intanto perché Fabbio è stato sindaco fino al 2012 e solo dal 2016 (elezione dicembre 2015) ha preso in mano la segreteria a seguito di un Congresso che ha deciso anche i componenti del Comitato cittadino.
Tutte queste inesattezze sarebbero il meno se non fossimo venuti a conoscenza del fatto che il coordinatore provinciale e i tre immarcescibili assessori stanno tentando di sospendere la democrazia in città, avendo fatto voti affinché si eviti la convocazione del Consiglio Comunale per il periodo più lungo possibile. Può essere vera una richiesta del genere in un sistema democratico? Può essere sensatamente giustificabile un’istanza di tal fatta al solo scopo di mantenere ben incollate ai propri glutei poltrone che dovrebbero lasciare?
Ora qual è il punto? Che InsiemeALCentro richiede una convocazione urgente del Consiglio Comunale proprio allo scopo di poter discutere con le altre forze politiche la nostra decisione e le conseguenze sulla maggioranza. Chiede di poter far conoscere ai concittadini, dalla nostra voce, le ragioni del necessitato gesto. Non fa per noi la chiusura nelle segrete stanze al fine di condurre passaggi che è bene siano controllabili dagli alessandrini e non pensiamo che Sindaco e Presidente del Consiglio Comunale possano dar retta a tali visioni e scegliere la strada della interruzione della politica e dell’apertura di una serie di colloqui non trasparenti e decisamente antidemocratici. Se così facessero – e ne potremo aver conferma nei prossimi giorni – non dovremo far altro che tirare le conclusioni di una simile linea ed abbandonare una maggioranza che sceglie scientemente di tutelare i destini personali di alcuni piuttosto che impegnarsi a fondo in modo aperto e leggibile per il bene comune.