Alessandria – Due città, una a ovest e l’altra a est del Piemonte. Alba, 30.000 abitanti, città laica e liberale, corazzata industriale della Granda, e Tortona 25.000 abitanti, città per metà lombarda, roccaforte di preti con un’economia indebolita fatta ormai di piccoli imprenditori. Per un osservatore distaccato non c’è storia, la più forte è la prima, ma il sindaco Chiodi insiste e vuole che si apra l’università per gli infermieri nella sua Tortona. Ad Alba hanno una marcia in più e gli albesi sono pronti a riattivare il corso di laurea in Scienze infermieristiche già a partire dal prossimo anno. Hanno individuato i locali e stanziato i soldi necessari, a breve firmeranno una convenzione con l’Università del Piemonte Orientale “Avogadro” e con l’Asl Cn2, così i lavori di adeguamento potranno iniziare subito. Il percorso di studio albese era stato attivato a Piana Biglini nel 2004, grazie al sostegno della Fondazione Crc e delle istituzioni, e aveva proseguito con successo a sfornare infermieri fino al 2017, quando l’università aveva deciso di interrompere l’esperienza. Ma di fronte a una richiesta resa più impellente dal Covid, nei mesi scorsi l’ateneo ha inviato una lettera d’intenti all’amministrazione albese, che ha colto la palla al balzo e messo a disposizione una parte del complesso della Maddalena affacciata sulla centrale via Maestra, dove fino a qualche anno fa c’era il liceo artistico Pinot Gallizio.
Anche per questo Federico Chiodi sindaco di Tortona è affranto (ma a Tortona ne azzeccheranno una prima o poi?) anche a causa della stentorea risposta della dottoressa Antonia Follenzi da tre anni presidente del corso di Infermieristica dell’ateneo che, dopo la notizia uscita nei giorni scorsi su una eventuale riapertura della sede di Tortona, ha risposto: “No, stiamo invece ragionando su un’eventuale nuovo corso ad Alba”.
Come al solito a Tortona – dove credono di abitare a Milano salvo poi rendersi conto del contrario – si sono offesi, con Chiodi che dice: “Non abbiamo mai parlato con l’Università del Piemonte Orientale ma sempre con l’Asl di Alessandria”. In effetti anche la “Grande Torta” vanta un passato “universitario” in quanto ha avuto quel corso per infermieri. Ma in Regione la cosa sembra non interessare.
E ora, cosa fate cari tortonesi, tentate di pignorare i conti correnti bancari anche al governatore Cirio?