di Andrea Guenna – Da quel che s’è visto potrebbero anche essere omosessuali e amarsi. Niente di male, ma, se così fosse, sarebbe meglio che si baciassero, fin che vogliono, ma in albergo o in macchina nel bosco, e non sotto gli occhi puntati di tutto il mondo. Un po’ di contegno non guasterebbe.
Tutto è avvenuto in diretta, durante l’intervista della TV svedese a Marcell Jacobs, quando Gianmarco Tamberi (il più “esuberante” dei due) ha fatto irruzione in scena per abbracciare il collega. I due italiani medaglia d’oro si sono stretti appassionatamente dando vita ad una serie di effusioni talmente intense da doversi nascondere sotto il povero Tricolore, dimenticando di essere in uno stadio olimpico e in mondovisione tv. A chi scrive dà fastidio persino assistere a un ostentato bacio d’amore in pubblico fra un uomo e una donna, figuriamoci fra due uomini che, oltretutto rappresentano l’Italia e anche me nel mondo. È solo questione di buon gusto che, per un liberale come chi scrive, è un aspetto fondamentale della vita. Un po’ perché la forma è molto importante, un po’ perché il buon gusto è educazione, buone maniere, modo di porsi seguendo il principio arcinoto dell’ideologia liberale secondo il quale la mia libertà finisce dove inizia quella degli altri. E se da un lato due omosessuali sono liberi di essere tali e di soddisfare i loro bisogni affettivi e sessuali, dall’altro l’esibizione forzata del loro status è una manifestazione di cattivo gusto che può dar fastidio. Ciò vale anche per il donnaiolo impenitente che continua a vantarsi di avere avuto molte donne o che si esibisce in disgustose esibizioni galanti, goffe quanto offensive.
Già, il buon gusto. Il buon gusto è saper dominare le passioni nel pieno rispetto di chi ci sta intorno che potrebbe non apprezzare certe manifestazioni sopra le righe dei nostri stati d’animo, come la gioia o la tristezza.
Perché Bach è grande? Forse il più grande? Perchè con la sua musica esprime alla perfezione l’incanto e la gioia come la tristezza e l’abbandono, con poche note, perfette, immutabili e immortali. Le sue melodie sono un capolavoro di semplice perfezione, come si evidenzia, in tutta la sua bellezza, nell’Aria sulla quarta corda della Suite n.3 (la sigla di Quark).
La perfezione è semplice come il cerchio di Giotto, il resto è confusione e rumore. La perfezione è il silenzio tonante che è trascendente, l’imperfezione è il rumore e ogni esagerazione che sono espressioni immanenti.
A questo proposito sapete perché i miei amici britannici da secoli sono il popolo più ammirato e rispettato?
Perché, oltre ad essere un popolo che in guerra non si è mai arreso e non ha mai tradito, si comportano sempre con discrezione e rispetto per la loro Patria e per i loro Fratelli connazionali, e non come Tarzan a New York.
I sudditi di sua Maestà la Regina Elisabetta si comportano sempre col classico aplomb con naturale eleganza.
Ripeto: anche per gli italiani un po’ di contegno non guasterebbe.
Vero Malago’?