Genova – È arrivata l’estate, le limitazioni causa pandemia si sono allentate ed è sempre di più la gente che esce di sera. Quasi un ritorno alla normalità pre Covid, sembra, ma a restare invariati sono i problemi legati ai cantieri che, soprattutto di notte, interrompono l’autostrada A10 e che hanno reso ancora una volta l’Aurelia di Ponente una via di comunicazione essenziale, una striscia d’asfalto che, però, diventa spesso una sequenza di code. E per raggiungere ad esempio Arenzano, dal centro di Genova, ci si può impiegare anche un’ora e mezza.
Complici alcuni problemi di temporizzazione dei semafori. E la lamentata carenza di polizia locale in alcuni punti nevralgici. Oltre che il fatto che neppure l’Aurelia è immune da cantieri.
Diversi i punti critici fra i quali quello svincolo autostradale di Prà dove, procedendo verso ponente si incontrano due semafori in rapida sequenza. Uno all’incrocio con via alle Sorgenti Sulfuree. L’altro prima delle rampe di entrata e uscita dal casello, quelle usate da chi arriva da Voltri. La luce verde del primo impianto è molto rapida e quando si riesce a passare spesso si incontra il rosso al secondo. Questa combinazione crea un tappo difficile da eliminare e le code si propagano. Insomma un flusso di traffico che sta mettendo a dura prova i tempi dei semafori.
Dopo il crollo del Ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto del 2018, l’Aurelia di Ponente, importante direttrice cittadina, è andata in sofferenza e questo a causa di alcuni fattori come le rotatorie, soprattutto quelle nuove, che ci stanno mettendo un po’ a essere digerite dagli automobilisti.
E questo, per il traffico, è un problema. Dove un cantiere come quello che porterà al completo rifacimento di via Cornigliano sta creando disagi. E dove ci sono criticità ormai, purtroppo, storiche. Come la tenuta di alcuni punti di asfalto all’altezza di Vesima e l’invasione di veicoli per le strade di Voltri, quando un tratto di A10 è chiuso o non lascia scorrere il traffico. Anche di giorno. Per non parlare dei mezzi pesanti che sovente trovano nelle vie cittadine le uniche percorribili per raggiungere il porto.
Altro tema “caldo”, sollevato soprattutto dai pendolari, è quello della scarsità degli agenti della polizia locale a presidiare gli snodi più importanti nelle sere di caos. Sicuramente l’impegno dei controlli nella movida del centro storico sta assorbendo molte energie. Ma secondo quanto disposto dal comando della polizia locale per mercoledì sera, ad esempio, sino alle 2 di notte erano in servizio circa venti pattuglie, escluse quelle dedicate ai vicoli. Fra queste quella specializzata nei Trattamenti sanitari obbligatori e quella dell’Infortunistica. Proprio mercoledì una o due erano state attivate in più per il falò di San Giovanni. Ma l’ordine di grandezza è questo, per un raggio d’azione che interessa Levante e Ponente cittadino. E in caso di necessità anche le pattuglie specializzate possono essere inviate là dove serve. Fra le 23 e le 2, poi, l’orario di inizio e quello di fine di due turni di agenti si sovrappongono e il numero di squadre è più alto.