Milano – Le scalate sono tornate protagoniste in piazza Affari a Milano ma sempre più spesso con l’obiettivo del delisting ossia l’uscita dalla Borsa. Ne è una prova quella attuata nei confronti della multinazionale dei tappi Guala da parte della Investindustrial di Andrea Bonomi. Il finanziere, dopo il flop dello scorso anno, si è rifatto portandosi al 93,7%. Ora dovrà acquistare il resto delle azioni del piccolo colosso fondato nel 1954, leader a livello globale nella produzione di chiusure in alluminio per superalcolici, vino, olio e condimenti, acqua e bevande che opera in 5 continenti con 30 insediamenti produttivi e una struttura commerciale presente in oltre 100 paesi. La scalata era iniziata lo scorso 18 maggio al prezzo di 8,2 euro per azione e di 0,30 euro per warrant, attraverso il veicolo Special Packaging Solutions Investments (Spsi). Al momento del lancio, Spsi aveva già acquisito da un gruppo di azionisti il 47,829% del capitale sociale e il 42,573% dei diritti di voto. Nei mesi scorsi la presenza di Investindustrial all’interno del gruppo si è ben delineata. Il 30 aprile l’assemblea ha nominato un nuovo Cda espressione della lista Spsi, con l’ex Alitalia Gabriele Del Torchio come presidente e amministratore delegato e con una maggioranza schiacciante di otto consiglieri su nove. L’allora presidente e ad, Marco Giovannini, è stato l’unico rieletto della lista presentata da Gcl Holding con il sostegno del fondo Peninsula. Di sicuro l’Opa di Bonomi è un altro segnale di un fenomeno in corso ormai da mesi, che si sta intensificando.
Per quanto concerne le scalate, le ultime operazioni, in ordine temporale, sono arrivate con il fondo Asterion che, tramite la controllata Marbles, si è lanciato alla conquista di Retelit, e con Generali che, dopo essere diventata il primo socio di Cattolica, ha deciso di consolidare la propria posizione sul mercato italiano lanciando un’offerta da 1,2 miliardi sull’intero gruppo veronese, che ieri ha rinviato l’aumento di capitale. Ancora in corso anche l’Opa con cui la famiglia Carraro vuole togliere dai listini il gruppo omonimo, mentre si è conclusa quella con cui il Crédit Agricole ha conquistato il Credito Valtellinese. Nelle scorse settimane anche i Gavio, affiancati da Ardian, hanno «delistato» Astm. La Consob ha di recente analizzato il fenomeno delle Opa in Italia dal 2007: su 170, ben 109 sono servite a revocare la quotazione. E il trend cresce: il 90% negli ultimi 5 anni sono finalizzate all’addio.