Bosio – Pare proprio non esserci pace per il cantiere del Centro di documentazione della Benedicta, a Capanne di Marcarolo (frazione di Bosio), tra imprese cacciate poiché inadempienti, tempi allungati a dismisura, contestazioni sui costi e sull’utilità, interrogazioni in Regione, carenza di fondi e adesso anche un ricorso al Tar.
Nel novembre del 2019 la Manutenzioni Srl, ditta di Molfetta che opera nel campo delle costruzioni, aveva vinto la gara per il secondo lotto da 456.000 euro senza però mai aver firmato il contratto tanto che Palazzo Ghilini aveva poi revocato l’assegnazione dell’appalto.
Al centro della questione la contestazione da parte della ditta pugliese del valore stimato, 250.000 euro, della casa cantoniera di Ponti, nell’Acquese, che la Provincia intendeva cedere a parziale copertura delle spese per i lavori.
Da parte sua Palazzo Ghilini, l’anno scorso, aveva inviato numerose sollecitazioni a firmare il contratto ribadendo che la contestazione sarebbe dovuta avvenire prima della partecipazione alla gara d’appalto. Così, dopo quasi un anno e mezzo dalla conclusione della gara, era stato deciso di revocare l’assegnazione e di valutare azioni legali contro la Manutenzioni srl. Quest’ultima ha però presentato ricorso al Tar contro la revoca dell’aggiudicazione dell’appalto, oltre a tutte le sollecitazioni ricevute dalla Provincia e persino contro bando di gara, disciplinare e capitolato.
La Provincia, con un decreto del presidente Gianfranco Baldi, ha deciso di resistere in giudizio con i suoi legali, Alberto Vella, Paola Terzano e Désirée Fortuna. Il cantiere del primo lotto era partito nel 2011 ma si era fermato poiché l’impresa appaltatrice, di Genova, non aveva rispettato i tempi ed era stata cacciata. Poi negli anni seguenti erano mancati i soldi per il secondo lotto, arrivati nel 2019. Cinquecentomila euro erano stati stanziati dalla Regione Piemonte mentre la Provincia, in crisi finanziaria, aveva optato per la cessione della casa cantoniera di Ponti, valore 250.000 euro. Il primo lotto è costato 810.000 euro.