Alessandria – Naturalmente in Alessandria gli stop e le strisce pedonali sono simboli sconosciuti, come anche la precedenza che – qui da noi – a priori non si dà quasi mai, e se protesti spunta il mandrogno al volante che ti urla: “Torna al to pais”. Ma finché si tratta di incroci del centro storico dove si viaggia a trenta all’ora, o delle molli passeggiate degli stanchi studenti che strascicano i piedi appena usciti da scuola, e che, a piccoli branchi, tirano diritto agli incroci pur non avendo la precedenza perché non ci sono le strisce, al massimo si ammacca la carrozzeria, mentre sulle tratte veloci se qualcuno non dà la precedenza ci scappa il morto. Come è accaduto mezzora fa, alle 16:25, all’incrocio fra Corso Crimea e Via Gramsci.
Aggiornamento
Una moto che percorreva Corso Crimea proveniente dalla rotonda della Stazione stava effettuando un sorpasso di una Ford C-Max che stava svoltando a sinistra per immettersi in Via Gramsci. L’impatto è stato inevitabile e il motociclista è morto. In un primo tempo abbiamo scritto che i due veicoli coinvolti provenivano da punti opposti per cui la dinamica dell’incidente cambia come si può notare dal fotomontaggio aggiornato, ma non la sostanza (a lato la ricostruzione grafica dell’incidente). Resta la responsabilità dell’automobilista che non ha guardato bene nello specchietto retrovisore per cui non s’è accorto della moto che stava sorpassando. A bordo della vettura, oltre al guidatore, anche la moglie e la figlia. La vittima è Hicham El Ouannas, 45 anni di origini marocchine e residente a Quattordio, è morto sul colpo.
Conclusioni finali
Spiace scriverlo, ma ancora una volta certi alessandrini hanno reagito male alle nostre osservazioni in merito al loro comportamento per strada. Spiace davvero constatare che questa città, respingendo le critiche, non vuole migliorare. Spiace ancor più rendersi conto che questa città si è dimenticata cos’era dopo il trattato di Campoformio del 1797 quando i verbali della prefettura napoleonica registravano, tra i domiciliati: 15.000 soldati, 3.000 puttane e 1.000 ladri. Spiace infine dover ammettere che, nonostante la città goda di una posizione geografica straordinaria, addirittura strategica, non sia mai cresciuta. Le offese che ci vengono da Facebook non fanno altro che dimostrare come alcuni alessandrini non si rendano conto del livello di civiltà insufficiente per una realtà urbana degna del terzo millennio, e la quasi totale ignoranza del Codice della Strada ne è un esempio lampante. Basta fare un giro in macchina per accorgersi di come la gente per lo più non rispetti le regole, cammini senza guardare, svolti con l’auto senza controllare se per caso vi sia o meno via libera, mentre agli incroci si gira come le galline nell’aia. Tutto ciò è forse dovuto al fatto che il territorio urbano non è controllato a dovere dai vigili urbani che, in effetti, non si vedono quasi mai. Pertanto respingiamo al mittente le offese che ci sono state rivolte, pregando quei lettori di non leggerci più, intanto resteremo sempre molto letti. E questo gli addetti ai lavori lo sanno benissimo. (a.g.)
Per la cronaca pubblichiamo la pagina di facebook dove compare uno degli insulti e il nostro annuncio di querela.
Foto tratte da Il Piccolo