Acqui Terme – È decisamente drammatica la situazione del settore termale ad Acqui secondo quanto tratteggiato dal centrosinistra: una concessione ormai a un passo dalla scadenza, un altro paio “perpetue” che, invece, in base alle normative attuali, andrebbero rimesse a gara, zona Bagni in degrado, l’incognita piscina e la proprietà delle Terme definita “svogliata” e chiusa al dialogo.
A descrivere questo panorama sono stati Pd, Articolo Uno, Azione, Italia Viva. Che lanciano un appello a Regione e Comune: “La situazione è drammatica e ci sono noti problemi delle concessioni delle acque e dell’attività curativa sanitaria. Cosa intende fare la Regione, che ha titolarità su acque termali e sistema sanitario? Cosa farà il Comune? La questione è di fondamentale importanza e pensiamo che debba essere affrontata in modo coordinato tra i due enti. Noi siamo disponibili alla collaborazione, purché formalizzata e sostanziale”.
Nel mirino del centrosinistra c’è, in particolare, il nodo cruciale delle concessioni sull’uso delle acque termali, in questo momento in capo alla società Terme, guidata dai privati di Finsystems che, per la sinistra, sarebbe ora di mettere all’angolo. A rispondere in merito a tutte queste intricate questioni è il vice sindaco Paolo Mighetti: “Apprezzo il taglio propositivo. Come ho già chiarito, l’ente deputato al rilascio o al rinnovo delle concessioni è la Provincia, non la Regione. Ribadisco la mia disponibilità a un incontro pubblico, trasmesso e registrato, per spiegare dettagliatamente la normativa in merito e cercare di fare una corretta informazione sulle concessioni termali”.