Biella – Parte da Biella la rivolta dei baristi piemontesi. Chiedono al governo di dare indicazioni precise per poter ospitare i clienti anche all’interno del bar, perché sono convinti che si possano garantire sicurezza, igiene e distanze come è accaduto nei mesi scorsi durante gli sprazzi di zona gialla. Oppure dei veri ristori, come in altri Paesi europei. Grazie a loro è nato il movimento di protesta #ioapro, per cui rifiutano con forza i controlli che in questi giorni stanno avendo nei locali. “Io non mi fermo – dice Franco Basone del Caffè Albesio che ha ricevuto solidarietà da un cliente che ha voluto lasciare un piccolo contributo e da un altro che voleva lasciare il resto -. Per fermarmi devono venire ad arrestarmi nel mio bar. Ieri è stata fatta la multa anche agli avventori, ma ho già chiesto loro di inviarmi i verbali perché lunedì il nostro avvocato presenterà il ricorso al prefetto che pagheremo noi aderenti a #ioapro“. Per ora alla protesta aderiscono una quindicina di Bar di Cossato, tre di Vigliano e da ieri anche il ristorante “Le 3T” di Pralungo Sant’Eurosia e ce ne sono altri di altri paesi del Biellese intenzionati a unirsi a loro.