Asti – Tragedia ieri in Val d’Aosta. Luca Pandolfi, alpinista e snowboarder astigiano classe 1973, ha perso la vita travolto da una valanga a Flassin, nel Comune di Saint-Oyen, a 1.800 metri di quota. L’uomo, verso le due del pomeriggio, stava scendendo lungo un canalone con la sua tavola da splitboard, una tavola da snowboard divisa a metà per la lunghezza che consente di poter salire come se uno avesse gli sci ai piedi e di affrontare poi la discesa con la tavola unita, quando è stato travolto. Erano da poco passate le 14, quando la centrale operativa ha ricevuto la chiamata di soccorso. Le guide sono arrivate in pochi minuti, ma per Luca non c’era più nulla da fare. Era già morto. Assieme a Luca Pandolfi c’era un amico, rimasto illeso, ma sotto shock. Nello stesso canalone, ma su un pendio diverso era presente un altro gruppo di scialpinisti, che non sono stati travolti dalla valanga. La salma di Luca Pandolfi è stata trasportata al cimitero di Courmayeur. Stamane sarà sottoposta all’esame medico-legale, prima che il pm Francesco Pizzato dia il nullaosta per i funerali. Gli inquirenti dovranno ora accertare la dinamica esatta dell’incidente. Secondo una prima ricostruzione sembra che l’uomo avesse appena iniziato la discesa, quando è passato su una placca a vento che ha ceduto travolgendolo. Luca Pandolfi era molto conosciuto nel mondo degli appassionati di alpinismo e snowboard. Il padre Mario, ex calciatore della Juventus, è titolare della pescheria di corso Dante ad Asti. Nel 2013, Luca aveva affrontato il Gran Couloir de la Brenva sul Monte Bianco con la tavola da snowboard ai piedi ma aveva compiuto discese eccezionali anche dall’Himalaya, dalle Ande e dal Caucaso.