- ARPA: “Non c’è superamento delle soglie di esposizione della popolazione”.
- I dati di concentrazione in aria raccolti si attestano sempre sotto le soglie di non effetto per la popolazione o sono inferiori al limite di rilevabilità.
- La bonifica all’interno del polo chimico prosegue verso il raggiungimento degli obiettivi di bonifica assegnati dagli Enti.
- Barriera idraulica potenziata fino ad una capacità di 570 m3/h (ca. 6 piscine olimpiche al giorno) per affrontare anche condizioni meteoriche eccezionali
Nei giorni scorsi è stato sollevato un allarme circa la possibile presenza di gas pericolosi nelle case di Spinetta Marengo.
Come dichiarato dalla stessa ARPA “non si segnalano valori anomali in aria ambiente”, “non c’è superamento delle soglie di esposizione della popolazione fissate a livello internazionale” e:“le concentrazioni delle sostanze ricercate nelle abitazioni sono inferiori ai valori soglia indicati per la protezione della popolazione”.
Ad ulteriore conferma che non esiste rischio per la popolazione e a maggior rassicurazione, oltre ai dati rilevati da ARPA risalenti a più di un anno fa e resi noti solo in questi giorni, si ricorda che, da diversi anni, Solvay esegue una fitta rete di monitoraggio sia attraverso campagne di monitoraggio “spot” da parte di Solvay e degli Enti preposti, sia attraverso centraline per analisi dell’aria poste nel paese di Spinetta Marengo. I dati di concentrazione in aria raccolti ad oggi dimostrano che le concentrazioni sono sempre inferiori alla “soglia di non effetto” per la popolazione, inoltre molte analisi risultano addirittura inferiori al limite di rilevabilità del metodo analitico.
Per rimuovere le contaminazioni causate dalle produzioni dismesse della gestione precedente all’arrivo di Solvay a Spinetta Marengo, è in corso la bonifica all’interno del polo chimico che, grazie all’applicazione di tecnologie innovative, sta consentendo di avanzare velocemente verso il raggiungimento degli obiettivi di bonifica approvati dagli Enti. In particolare, i dati rilevati nella campagna di monitoraggio del 2020, attestano che per quanto riguarda i solventi clorurati, all’interno dello stabilimento, le concentrazioni nelle acque di falda sono state ridotte fino a 2.000 volte rispetto alla situazione di 10 anni fa e sono risultate tutte inferiori rispetto ai limiti approvati per la bonifica, inoltre il Cromo Esavalente nelle acque di falda all’esterno del sito è sceso al minimo storico mai registrato, con una riduzione della concentrazione media di oltre il 60%.
Si ricorda che Cromo Esavalente e Solventi Clorurati sono le due tipologie di inquinanti che il polo chimico ha ereditato dalle produzioni dismesse dalla gestione precedente. Per intervenire efficacemente, Solvay ha scelto di applicare le migliori tecnologie innovative disponibili. Tra tutte, si evidenzia la tecnica della ERD (Declorurazione Riduttiva Potenziata), degradazione biologica dei composti clorurati per trattare le acque sotterranee.
Infine, come già annunciato e confermato agli Enti, per garantirne l’assoluta tenuta e far fronte anche ad eventi metereologici eccezionali, Solvay ha ulteriormente potenziato la barriera idraulica e ha realizzato interventi sul sistema di trattamento dell’acqua di falda aumentando la sua capacità fino a 570 m3/h (ca. 6 piscine olimpiche al giorno), ottimizzando anche la linea di trattamento con Carboni Attivi per garantire la massima efficienza nella rimozione dei tensioattivi fluorurati.