di Andrea Guenna – Cambiare sesso a 46 anni e lasciare la moglie e due figli piccoli perché si vuole provare a vivere come donna. Ma se aveva quel chiodo fisso in testa non doveva sposarsi e fare dei figli, a meno che non sia talmente egoista da non provare il minimo rispetto per gli altri (moglie e figli piccoli). Un padre, in quanto tale, ha dei doveri e il sovrintendente della Polizia Municipale di San Donato non ne ha tenuto conto. Non basta perché Stefania è anche rimasto/a al suo posto nella veste di responsabile dei vigili urbani, nel settore di pronto intervento.
Ad essere precisi il cambiamento di sesso risale a circa quattro anni fa ma solo in questi giorni un nostro lettore di Milano ce lo ha segnalato. Naturalmente la giunta postcomunista (nella foto) non ha pensato bene di cambiargli almeno mansione ma lo/la ha lasciato/a dov’era in qualità di tutore dell’ordine, di quello stesso ordine – anche e soprattutto naturale – che lui/lei ha stravolto. Non c’è alcun dubbio, a questo punto, che nel popoloso Comune dell’Hinterland milanese regni una certa confusione – a partire dal Palazzo dei reggitori della cosa pubblica – mentre i sempre solerti servizi sociali sembra che abbiano omesso di intervenire per dare una mano a moglie e figli che sono rimasti letteralmente col classico cerino in mano, inopinatamente lasciati al loro destino. Due bambini che del loro papà avranno un ricordo pessimo – da cancellare, se ce la faranno – insopportabile, tremendo, pesante. Per loro, forse, sarebbe stato meglio evitare tutto ciò.
Io che sono liberale so che la mia libertà finisce dove inizia quella degli altri e cerco di comportarmi in modo tale da non disturbare la sensibilità del prossimo, tanto meno dei miei cari. Ma in un’intervista a suo tempo rilasciata a “Il Giorno”, la poliziotta-trans ha dichiarato: “Lavoro nella Polizia locale da 25 anni. Ho iniziato la transizione dieci anni fa l’ho conclusa sei anni fa con l’intervento. Quando ho spiegato ai colleghi quello che volevo fare pensavano scherzassi, anche perché ero un bel ragazzo, sposato e con due figli. Poi hanno capito che facevo sul serio e mi sono stati vicini, anche perché professionalmente ero una persona valida. Ho preso questa decisione perché dovevo dimostrare ai miei figli che le difficoltà possono essere superate e perché per amarli come meritano dovevo prima imparare ad amare me stessa”. Che lei ami soprattutto se stessa è chiarissimo, non c’era bisogno di specificarlo.
Io penso che questo mondo stia impazzendo, e più si va avanti e più sono d’accordo con Gilbert K. Chesterton quando scrive che “Fuochi saranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate”.
Video di Italia News, scaricato tramite Youtube