La Buzzi S.p.A., attuale proprietaria della Arquata Cementi Srl (ex Cementir) ha comunicato ufficialmente, alle Organizzazioni sindacali, l’intenzione di chiudere lo stabilimento di Arquata Scrivia. Le spiegazioni sono state sommarie e apparentemente legate a motivazioni di carattere tecnico finanziario sinceramente incomprensibili.
Ci siamo di nuovo, dopo la lunga battaglia del gennaio 2017 quando per oltre 10 giorni gli operai dell’impianto hanno occupato lo stabilimento costruendo un’ampia rete di solidarietà nella società civile, tra i cittadini del paese e le Istituzioni locali ed in cui si era riusciti a stoppare il tentativo di chiusura, siamo di nuovo di fronte al tentativo della proprietà di azzerare quella esperienza.
Gli accordi del 2017 prevedevano il mantenimento dell’impianto almeno fino alla fine dei lavori del Terzo Valico dei Giovi, non prima del 2024.
L’annuncio di oggi, in aperta violazione degli accordi sottoscritti, è inaccettabile oltre che sorprendente.
La Feneal UIL e la Fillea CGIL sono, fin da oggi, impegnate a ricercare una soluzione positiva di questa inaspettata situazione coinvolgendo tutti gli interlocutori possibili e annuncia una fortissima mobilitazione dei lavoratori a partire dalla proclamazione dello stato di agitazione senza escludere alcuna forma di lotta che le attuali leggi ci consentono.
Buzzi S.p.A., nell’acquisire l’azienda, si era impegnata a portare fino in fondo gli impegni assunti dalla precedente proprietà, oggi si rimangia la parola. I lavoratori non possono accettare passivamente.