Alessandria – Sono ancora molti dipendenti delle strutture sanitarie, con particolare riferimento alle Rsa, che rifiutano di sottoporsi al vaccino anti-Covid. Lo possono fare perché la vaccinazione è obbligatoria, ma dovrebbero dare il buon esempio e farsi la puntura.
Il timore sull’inefficacia se non addirittura sulla pericolosità del vaccino è dovuto principalmente alla fretta con cui sono stati prodotti i farmaci per cui non è ancora chiaro quali possano essere gli effetti collaterali, soprattutto in riferimento a quelli che posso manifestarsi dopo anni dalla vaccinazione. C’è chi attende i vaccini diversi da quelli della Pfizer, cioè quelli che non hanno bisogno di una conservazione a -70 gradi. A questo proposito il rifiuto è più frequente nelle case di riposo dove il rifiuto è stato del 30%. I contrari al vaccino, per motivi di sicurezza, rischierebbero la cassa integrazione mentre, in alternativa, ci sarebbe la possibilità di sottoporsi al tampone ogni due settimane. In verità nessuna norma obbliga a vaccinarsi e la soluzione non si è ancora trovata mentre, per ora, si cerca di far leva sul senso di responsabilità dei lavoratori.