Mentre i teatri sono chiusi, Elio Germano con uno dei primi esperimenti mondiali di teatro in realtà virtuale arriva direttamente nelle case degli spettatori: occhiali immersivi e cuffie per una visione a 360 gradi dello spettacolo, direttamente a casa propria.
Già da alcune settimane, grazie alle competenze messe in campo da Piemonte dal Vivo, circuito regionale multidisciplinare, i cittadini piemontesi possono assistere ad un’opera di elevato profilo culturale direttamente a casa, “Segnale d’allarme – Smart Watching” di e con Elio Germano e la regia di Omar Rashid. Un esperimento diffuso in tutto il Piemonte nel momento in cui la pandemia in corso obbliga le persone al distanziamento, una sfida per la Fondazione, quella di assolvere al suo ruolo di cerniera tra artisti e pubblico, rendendo possibili le condizioni per la celebrazione del rito teatrale pur nel contesto complesso in cui ci troviamo, provando ad abbattere il confine fra onsite e online.
Il ritiro e la consegna dei visori per la realtà virtuale avviene in massima sicurezza e secondo tutti i protocolli di sanificazione: un’esperienza unica direttamente nel proprio salotto, con uno spettacolo disturbante, pensato per scuotere le coscienze e per tenere alta la tensione come se si fosse seduti in prima fila. Lo spettatore ha la sensazione di trovarsi in teatro, di essere in compagnia di altri spettatori, sentendo l’energia della sala teatrale e cercando lo sguardo di chi gli è seduto accanto, perfino i gesti. Grazie alla realtà virtuale si avrà la sensazione di essere davvero seduti a teatro per assistere allo spettacolo di Elio Germano.
A Valenza, dal 7 al 9 gennaio 2021, sarà possibile noleggiare i visori al costo di 10 € presso la libreria “Libraria/Mondadori Bookstore”, viale Dante n°9, tel. 0131 941435 (dovranno essere riconsegnati tassativamente il giorno successivo, è necessario presentare un documento d’identità).
“Segnale d’allarme” è la trasposizione in realtà virtuale de “La mia battaglia”, un testo scritto da Elio Germano e Chiara Lagani, diretto da Elio Germano e Omar Rashid, il risultato è un’opera che è al contempo una pièce teatrale, un film e una esperienza in realtà virtuale.
Qual è l’allarme? Questo nostro tempo, il diffondersi del pensiero assolutista fomentato da un’informazione deformata di cui la nostra società è vittima. Le nuove tecnologie che hanno cambiato la comunicazione, se da un lato si propongono come democratiche, dall’altro facilitano la manipolazione del pubblico. È in questo contesto che Elio Germano utilizza e allo stesso tempo critica la modernità del linguaggio che ha scelto. “Uno spettacolo provocatorio che ci mette in discussione come pubblico – racconta Germano-, Cosa stiamo vedendo? A cosa applaudiamo? Chi è il personaggio che abbiamo di fronte? Dove ci sta portando? Un esercizio di manipolazione dagli esiti imprevedibili – e prosegue aggiungendo- per la prima volta il teatro si fa virtuale: indossato il visore e le cuffie, verrete catapultati in quella sala e sarà come essere lì”.
Usando le potenzialità della Virtual Reality viene messo in scena un esperimento nel quale Germano ipnotizza i suoi spettatori, quasi li manipola, con lo scopo di trasmettere quel segnale d’allarme da cui prende il nome lo spettacolo VR stesso.