Torino – Maxi truffa da 110.000 euro a una cinquantina di disabili sotto tutela, sottratti dai rispettivi conti correnti. La protagonista della vicenda è Valentina Maritano, 38 anni, assistente sociale di Piossasco fino al 2017, in servizio all’ex AslTo1, oggi Città della Salute, che, secondo l’accusa, avrebbe trasferito, grazie all’accesso ai conti bancari degli anziani infermi, il denaro sul conto del marito Massimo Monterosso, 38 anni, anche lui di Piossasco. L’inchiesta è nata nel 2016 quando l’ufficio tutele della ex AslTo1 si è accorta che qualcosa non tornava nella gestione dei conti correnti degli assistiti. Figuravano una serie di uscite senza che fosse accompagnata una “giustificazione”. Da lì è partita un’indagine interna cui è seguita una denuncia della dipendente che è stata licenziata in tronco dall’azienda sanitaria e che – ad oggi- respinge le accuse. Sono stati i carabinieri del reparto operativo di Torino a ricostruire la vicenda andando a caccia di tutte le somme che la donna avrebbe trasferito nel tempo. I prelievi illegittimi vanno da un minimo di 900 Euro a un massimo di 9.300. L’ex dipendente lavorava all’Asl da circa dieci anni, ma sempre con contratti di collaborazione per questo è stato difficile risalire a tutti gli spostamenti bancari dai conti degli anziani a quelli dei famigliari. Maritano e Monterosso devono rispondere di peculato in concorso. Ieri, durante l’udienza preliminare, il gip Maria Francesca Abenavoli li ha rinviati a giudizio accogliendo la richiesta del procuratore aggiunto Marco Gianoglio. La Asl si è costituita parte civile e ha dato mandato al suo avvocato Stefano Tizzani di chiedere i danni materiali e di immagine ai due imputati difesi dai legali Diogene Franzoso e Romina Bassi.