Torino – I mesi di tregua estivi non hanno garantito un’adeguata ripresa economica per tutti. I dati meno rassicuranti arrivano da Torino Solidale, la rete creata dal Comune con altre realtà del territorio, durante la chiusura totale per andare incontro a chi, durante la crisi, è rimasto senza generi di prima necessità. Nell’ultimo mese hanno chiesto aiuto circa 10.000 famiglie di tutta la città, per un totale di 250 tonnellate di cibo donato. Cifre in linea con quelle dei primi mesi dell’emergenza: da Marzo a oggi il numero delle persone in difficoltà non è cambiato. Non a caso Torino Solidale rimarrà saldamente in piedi con l’aiuto dell’amministrazione: “Qualsiasi sia la misura varata – è intervenuta ieri Chiara Appendino a Sky tg 24 – è necessario che sia immediatamente accompagnata con una tutela per le persone interessate. Le città dovranno organizzare strutture di accompagnamento, reti di solidarietà, che affianchino il sistema di welfare tradizionale che non riesce a cogliere i nuovi bisogni”. La situazione attuale è diversa da quella di otto mesi fa. Allora le attività avevano dovuto chiudere rapidamente facendo affidamento sulla liquidità che avevano. Adesso le cose sono diverse: “Gli imprenditori in questi mesi hanno fatto sacrifici e investimenti enormi per poter rimanere aperti in sicurezza” ha continuato Appendino spiegando che ora c’è bisogno di un’iniezione di fiducia. Palazzo civico fa sapere che già 4 mila anziani, appartenenti alle categorie più a rischio, sono già coinvolti in reti di protezione.
Diecimila senza cibo a Torino, la città si mobilita
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