Monleale – Vittoria netta, sabato sera a Monleale, per gli Asiago Vipers che, nell’undicesima giornata del campionato di serie A di hockey in line, ha prevalso nettamente sui tortonesi padroni di casa. Una sfida giocata, però, in un clima surreale dato che molti ragazzi della squadra tortonese hanno preferito non entrare in campo per il rischio Covid. La dirigenza aveva lasciato “libertà di coscienza” ai singoli e diversi atleti hanno detto “basta”.
Dalla società raccontano che alcuni abbiano paura, alcuni un lavoro, alcuni semplicemente hanno perso la voglia, in queste condizioni, di proseguire il torneo: “Sarebbe il momento di fermarsi – fanno sapere dalla società – senza attendere un decreto che lo imponga. Avevamo proposto uno stop fino a febbraio e una ripresa con tamponi obbligatori e a prezzi calmierati, purtroppo è passata un’altra linea. Speriamo che ciò non demotivi i ragazzi che scendono in pista per passione e non per denaro. Noi ci saremo se la burocrazia non vincerà sulla voglia di fare sport”.
Il campionato di serie A di hockey in line, dunque, proseguirà nonostante il parere contrario di sei club, con tre invece favorevoli e un solo astenuto.
La decisione della Fisr, Federazione Italiana Sport Rotellistici, di proseguire il campionato ha però lasciato strascichi, come sottolineato dal capitano del Monleale Alberto Faravelli: “A un’ora dall’inizio del match eravamo senza portieri, ci siamo divertiti ugualmente ma era il caso di giocare? Io mi fermerei qui, purtroppo il club rischierebbe multe e penalizzazioni. Onoreremo pertanto le decisioni della federazione anche sabato prossimo nel recupero con Verona, se ci saranno i numeri per farlo e se il torneo non sarà stato fermato d’ufficio”.
Per tutta la settimana, infatti, l’hockey in line è rimasto in attesa di capire se ci si dovesse fermare ma alla fine la Fisr ha deciso di andare avanti qualificando come atleti di interesse nazionale tutti i tesserati, dalla serie A all’Under 12. Una decisione imposta, se è vero che i favorevoli a proseguire erano soltanto Padova, Vicenza e Asiago mentre Cittadella, Milano, Torino, Monleale, Piacenza e Verona chiedevano lo stop e Ferrara si è astenuta.
Non tutti si sono adeguati ai diktat federali. Milano, da oltre 5 anni dominatore del campionato e favorito anche in questa stagione, ha deciso unilateralmente di non presentarsi in campo nel big match con Vicenza sospendendo, di fatto, le sue attività.