di Nicola Bizzi (Databaseitalia) – “La pandemia è finita, andate in pace… diritti nelle fauci di Mario Draghi”! Per chi sa cogliere e interpretare correttamente il significato e i segnali di un repentino e sorprendente cambio di rotta di una consistente parte della stampa italiana iniziato a partire dagli ultimi giorni di Agosto, pare essere proprio questo il messaggio trasmesso agli Italiani.
Dopo settimane di terrorismo psicologico alimentato ad arte dal Governo Conte e dalla sua torbida corte di nani e ballerine, anche e soprattutto attraverso la grancassa di risonanza dei media compiacenti, e le sparate televisive di personaggi di squallore come i sedicenti “virologi” Andrea Crisanti e Walter Ricciardi, pare proprio che il vento sia cambiato. O che, comunque, qualcuno abbia deciso che dovesse cambiare.
Guerra al Governo Conte
A dirla tutta, è già da un paio di settimane che il potentissimo gruppo Espresso-Repubblica, che rappresenta da oltre trent’anni un vero e proprio partito occulto capace di manipolare l’opinione pubblica e di incidere sulla politica molto più dei partiti tradizionali, ha chiaramente dichiarato guerra al Governo Conte. L’Esecutivo golpista giallo-rosso negli ultimi tempi è stato infatti bersaglio, da parte di questo “partito occulto”, di un intenso bombardamento mediatico che, in maniera chirurgica, si è accanito su tutti i suoi nervi scoperti. La netta presa di posizione di Repubblica per la campagna del “No” al referendum sul taglio dei parlamentari è stata inoltre interpretata come una vera e propria dichiarazione di guerra a Conte e ai suoi accoliti.
Non facciamoci facili illusioni: Barbapapà Scalfari, Carlo De Benedetti e i loro “nipotini” non sono certo rinsaviti di colpo, né tantomeno sono animati da sinceri sentimenti “democratici” o “libertari”. Non gliene può fregare di meno se la nostra Carta Costituzionale è ormai divenuta carta igienica e non ambiscono certo a difendere la rappresentanza parlamentare del popolo italiano. Se si esprimono per il “No” al referendum e se stanno bombardando incessantemente il Governo Conte significa che vogliono farlo cadere perché hanno già preso accordi con ciò che lo sostituirà. Sanno che è già stato pianificato il “dopo” e intendono farne parte da protagonisti. Ne va, d’altronde, della loro stessa sopravvivenza.
La pandemia è finita e Conte con lei
Hanno capito molto bene che il Governo giallo-rosso è arrivato al capolinea e sta per implodere non solo per i colossali danni all’economia che in pochi mesi ha saputo arrecare, ma soprattutto perché si sta infrangendo inesorabilmente sui numeri, sulla matematica. Hanno capito che un Governo che si regge e si sostiene esclusivamente sulla paura, sulla sistematica falsificazione dei dati sanitari, su uno stato d’emergenza assurdamente prorogato per meri fini politici, sulla goffa secretazione degli atti e sui giochi di prestigio della moltiplicazione dei “contagi” ha perso del tutto la propria credibilità ed è ormai divenuto fonte di serio imbarazzo per l’immagine stessa dell’Italia nel mondo e per quelle famiglie che realmente manovrano i fili della politica nel nostro Paese.
La matematica, si sa, non è un’opinione, e – anche se in maniera colpevolmente tardiva – la pantomima “covidista” di questo esecutivo è confutata e smontata giorno dopo giorno dall’evidenza dei fatti e dall’emergere dei dati reali. I media mainstream, con le incessanti (e anche ridicole) campagne terroristiche e con le continue minacce e promesse di una fantomatica “seconda ondata”, sono riusciti fino a pochi giorni fa a nascondere agli occhi del popolo bue il fatto che è ormai da Maggio che in Italia non c’è più nessuna reale emergenza sanitaria. Lo hanno fatto perché in Italia non esiste una stampa libera e i media, tranne rare eccezioni, sono saldamente allineati con il potere. Non solo con il potere “visibile”, ma anche e soprattutto con quello “invisibile” ai più, ovvero quelle organizzazioni e quelle lobby che stanno dietro alla politica e che la manovrano a pieno piacimento. Sappiamo bene che il Governo Conte è totalmente eterodiretto e che ha fino ad oggi attuato un’agenda impostagli dall’alto, in parte scritta a Davos, in parte nelle segrete stanze del Gruppo Bilderberg, e in parte ancora sui tavoli dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Sì, noi lo sappiamo bene, ma il problema per il Governo è che adesso cominciano a sospettarlo o addirittura a capirlo tanti elettori delle stesse forze politiche che lo tengono in piedi. E sappiamo anche che questo Governo negli scorsi mesi ha già rischiato seriamente di cadere e di farsi molto male, in particolare all’inizio di Aprile, quando la Mafia aveva deciso di dargli una spallata definitiva. Si è salvato a rotta di collo solo partorendo una nuova “trattativa” talmente abominevole da far impallidire e sembrare veramente poca cosa quella precedente, che tanto ha fatto tremare non molti anni fa i palazzi del potere, incluso l’ufficio dell’ex inquilino del Quirinale.
L’agente Conte e i piaceri ai Servizi Segreti
Nel decreto “Covid” il Governo giallo-rosso ha inoltre introdotto una norma che, surrettiziamente, modifica la legge del 2007 sui servizi segreti, prorogando di quattro anni il DIS, Dipartimento Interno di Sicurezza, oltre che i vertici di AISI e AISE. Una norma francamente scandalosa, perché non ha niente a che vedere con il “virus”, e sottrae un settore importante come quello dei servizi al controllo del Parlamento. Un provvedimento talmente spudorato e creato a stretto uso e consumo di un Esecutivo sempre più debole e unicamente ormai interessato a non finire sotto processo, tanto che perfino cinquanta deputati del Movimento 5 Stelle hanno preparato un emendamento per arrecarvi alcune sostanziali modifiche e riportare alla normalità nomine così delicate, e soprattutto riportando in parlamento una discussione così importante per la democrazia.
Tutti segnali che indicano quanto il Governo sia debole, incredibilmente debole, e che – trattativa e servizi a parte – si è mantenuto in piedi fino ad oggi esclusivamente alimentando la paura del “virus” e grazie allo “stato d’emergenza” e ricorrendo ieri al voto di fiducia per ottenerne il formale prorogamento a metà Ottobre.
Rivoluzione fallita
Parliamoci chiaro: l’Operazione Corona è fallita. Quello che doveva essere un vero e proprio colpo di stato globale finalizzato ad un radicale reset finanziario e sociale che prevedeva la restrizione e la soppressione delle libertà costituzionali, la schedatura e il tracciamento massivo dei cittadini mediante l’identità digitale e l’instaurazione di un regime oligarchico tecnocratico-sanitario e un piano di depopolamento basato sulle vaccinazioni, ha raggiunto solo una minima parte degli obiettivi prefissati dai propri pianificatori. E la “Quarta Rivoluzione Industriale” transumanista e orwelliana pianificata a Davos sta adesso seriamente rischiando una brusca frenata.
In tutta Europa il popolo inizia a scendere in piazza per rivendicare la propria libertà ed i propri diritti e molti Stati si stanno palesemente smarcando. Questa Operazione ha richiesto e comportato enormi “investimenti” e una capillare opera di corruzione che ha interessato decine di migliaia di politici e funzionari in tutto il mondo. Non ci aspettiamo di certo che possa essere demolita in ventiquattr’ore, ma è già da tempo iniziato il conto alla rovescia per il suo smantellamento.
Anche in Italia stiamo assistendo da alcuni giorni a un generale e progressivo dietro-front, o addirittura a un tentativo di smarcamento da parte di molti politici, dal delirio “pandemico” fino ad oggi portato avanti con tanto zelo dal Governo Conte.
Anche l’ISS (Istituto Superiore della Sanità) presieduto dal rotariano Silvio Brusaferro, è stato costretto ad arrendersi. L’emergenza sanitaria, intesa come una situazione di pressione sulle strutture delle ASL, è finita. Aldilà dell’andamento della curva dei “contagi” oggi è un fatto, come spiega anche il report settimanale dell’ISS, che le infezioni diagnosticate negli ultimi mesi presentino “una minore gravità clinica”. Nella maggior parte dei casi, infatti, scrive sempre l’Istituto Superiore di Sanità, si tratta di pazienti “asintomatici”. A dichiararlo è stato lo stesso Silvio Brusaferro, come riporta il sito ScenariQuotidiani riprendendo un articolo del Giornale.it.
Qui arriva un assist involontario per il cambiamento di rotta nella narrativa che vuole gli asintomatici come pericolosi diffusori del virus da tenere sotto stretto controllo e possibilmente in isolamento. A fare questo assist è proprio il famigerato Anthony Fauci.
Lo sgambetto degli asintomatici
Il Dr. Fauci è a capo, negli Stati Uniti, del National Institute of Allergy and Infectious Diseases. Durante un breafing allo U.S. Department of Health and Human Services ha dichiarato:
“l’unica cosa di cui storicamente le persone devono rendersi conto è che anche se c’è una trasmissione asintomatica, in tutta la storia dei virus respiratori di qualsiasi tipo, la trasmissione asintomatica non è mai stata causa di focolai. Il responsabile dei focolai è sempre stata una persona sintomatica. Anche se c’è un raro caso di persona asintomatica che potrebbe trasmettere, un’epidemia non è determinata dai portatori asintomatici”.
Parole, queste, che pesano come pietre sulla linea emergenziale di Giuseppe Conte e Roberto Speranza.
Altro assist è arrivato addirittura dall’OMS. Alla conferenza stampa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità tenutasi lunedì 8 Giugno, Maria Van Kerkhove, capo dell’unità per le malattie emergenti e le zoonosi dell’OMS, ha dichiarato che la trasmissione del virus da parte di individui asintomatici è da considerarsi molto rara. Nel frattempo un gruppo di ricercatori australiani ha tentato di raccogliere le informazioni disponibili in letteratura scientifica passando in rassegna tutti gli studi disponibili sugli asintomatici. La scarsa disponibilità di dati non consente di trarre conclusioni definitive, ma le informazioni disponibili, cui è associato un ampio margine di incertezza, per ora stimano che il tasso di trasmissione degli asintomatici varia da 0% a 2,2%, mentre lo stesso valore per i sintomatici varia da 0,8% al 15,4%.
Le evidenze cliniche, accompagnate da una crescente ammissione della falsificazione per eccesso di tutti i dati, sia dei contagi che dei decessi, le forti pressioni diplomatiche dell’amministrazione Trump, finalizzate anche a riportare il nostro Paese nell’alveo atlantico e sottrarlo alle mani della Cina, le indagini sull’Obamagate, che procedono adesso spedite e che non fanno dormire sonni tranquilli a molti personaggi di casa nostra e i segnali a cui abbiamo accennato sono un chiaro preludio alla caduta di questo esecutivo criminale e alla nascita di un nuovo Governo di larghe intese presieduto da Draghi.
Governo di larghe intese, l’ennesima porcata all’italiana capeggiata da Draghi
Un Governo che potrebbe comprendere PD, Forza Italia, Lega e Italia Viva, con l’esclusione del Movimento 5 Stelle e con il probabile appoggio esterno di Fratelli d’Italia. Un’ennesima porcata all’italiana, che potrebbe però traghettare il Paese in tempi rapidissimi fuori da un’”emergenza” fantasma priva di ogni fondamento e giustificazione. E nella serata di sabato 29 Agosto, come ci ha confermato Dagospia, numerose auto blu hanno posteggiato sotto casa di Mario Draghi ai Parioli, dove sarebbe stata tenuta fino a tarda notte una riunione piuttosto importante per il futuro politico dell’Italia.
Ciliegina sulla torta, lo stesso Beppe Grillo, alfiere del fanatismo transumanista e delle tecnologie digitali, attraverso il suo blog ha recentemente rilasciato sorprendenti dichiarazioni di ripensamento sulla tecnologia 5G e sulla minaccia alla salute che essa rappresenta.
Grillo riceve ed esegue ordini, ma è stato sostituito chi manovra i fili: non dimentichiamoci che, anche se fino ad oggi ha fatto il gioco della Cina, sono stati i servizi inglesi e la CIA a sostenerlo già dal 1992.
Insomma, la fine dell’estate potrebbe portarci interessanti sorprese, tra cui la fine ufficiale della “pandemia” e dell’”emergenza”, con buona pace dei covidioti di casa nostra, che continuano imperterriti a indossare mascherine e rovesciarsi sulle mani litri di nauseabondo disinfettante.