Nizza Monferrato – Diciassette bancali per un totale di circa 880 lastre, derivanti dalla bonifica di manufatti edili, e di sacchi da cantiere contenenti frammenti dello stesso materiale.
È quanto hanno scoperto i Carabinieri Forestali di Canelli e Nizza Monferrato che mercoledì hanno dato esecuzione al sequestro, disposto dalla Procura della Repubblica di Asti, di rifiuti contenenti amianto abbandonati sul suolo in più punti del territorio del sud astigiano.
Erano stati abbandonati in più riprese nel mese di giugno scorso in vari luoghi nei comuni di Nizza Monferrato, Canelli e San Marzano Oliveto, già confezionati con teli in plastica e sigilli riportanti la dicitura “pericolo amianto” e quindi subito segnalati da alcuni passanti alle Autorità.
Il quadro indiziario man mano ricostruito dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Canelli ha portato i sospetti su tre soggetti, denunciati per abbandono sul suolo di rifiuti pericolosi: due di essi sono riferibili ad altrettante ditte astigiane, una di Nizza Monferrato e l’altra di Canelli, entrambe in fallimento, che svolgevano attività di bonifica di siti contenenti amianto; il terzo è un uomo residente a Nizza Monferrato, titolare di ditta individuale artigianale, il quale avrebbe materialmente trasportato e scaricato sul suolo i rifiuti.
Il 29 luglio, su delega della Procura di Asti, il personale forestale astigiano dell’Arma, unitamente a rinforzi di reparti forestali di province limitrofe, Alessandria e Piacenza, e della Compagnia Carabinieri di Canelli, ha perquisito vari obiettivi, rinvenendo all’interno di un capannone ex-sede della ditta canellese una grande quantità di scarti edili in frammenti, anch’essi presumibilmente contenenti amianto, stoccati abusivamente. Questi, posti sotto sequestro all’interno dello stesso capannone, sono confezionati in sacchi da cantiere analoghi a quelli trovati abbandonati sul territorio e riportano le medesime diciture di pericolo. In quell’occasione sono stati sequestrati anche un autocarro intestato alla ditta, un carrello elevatore e attrezzature varie per la messa in sicurezza di lastre contenenti amianto.
È a carico delle stesse persone che mercoledì sono stati apposti i sigilli sul materiale abbandonato sul territorio ai fini della prosecuzione delle indagini e perché si possa, quindi, dare corso alle procedure di rimozione e smaltimento, restituendo al territorio i luoghi messi in sicurezza. Nelle scorse settimane tutto il materiale, infatti, grazie all’ausilio tecnico del personale della sede ARPA-Piemonte di Nizza Monferrato, è stato campionato e sottoposto ad analisi e già sono giunte le prime conferme di presenza della fibra pericolosa.