Alessandria – “Sono stato nel suo appartamento quando la frequentavo ma non sono io l’assassino di Altagracia”. Ribadisce la sua innocenza Andrea Casarin, 43 anni, operaio, che lunedì 10 agosto è stato arrestato dai carabinieri di Alessandria per l’omicidio di Altagracia Corcino Gil, la prostituta dominicana di 31 anni legata e uccisa nel suo appartamento di Via Parma, ad Alessandria, il 29 giugno del 2006.
La donna fu legata e strangolata, la vena giugulare tagliata alla base del collo. L’inchiesta all’epoca dell’omicidio non aveva prodotto nessun risultato utile all’identificazione dell’autore del reato, nonostante i rilievi effettuati avessero consentito di trovare alcune tracce di Dna e varie impronte digitali. La svolta c’è stata negli ultimi mesi grazie al riscontro tra la banca dati Afis, il Sistema Automatizzato di Identificazione delle Impronte che consente di effettuare una ricerca rapida ed efficace in virtù dell’archivio delle persone sottoposte ai rilievi segnaletici. Così è stato possibile stabilire che cinque anni dopo il delitto Andrea Casarin era stato arrestato all’aeroporto di Malpensa mentre era in attesa di un corriere con sei chili di cocaina da Santo Domingo. La riapertura del caso avrebbe consentito di trovare un mozzicone di sigaretta contenente materiale genetico dell’uomo, compatibile con quello estrapolato sulla scena del crimine.
La verità è che gli inquirenti sono in possesso solo di qualche indizio ma la prova non c’è.
Adesso si attende l’interrogatorio di Casarin davanti al pm che avverrà con ogni probabilità ai primi di settembre.
L’operaio quarantatreenne, residente a Pavia con la moglie e il figlio piccolo, si è detto innocente fin da subito nonostante la disperazione per quell’arresto arrivato all’improvviso.