Washington (Usa) Agi – Gli Stati Uniti stanno registrando un “sensibile calo dei contagi” da coronavirus, che sono scesi del 15% da metà luglio, “un notevole” calo e hanno ridotto della metà il numero di persone ospedalizzate da aprile. Lo ha dichiarato in conferenza stampa il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, affermando che negli States sono stati effettuati “70 milioni di test, più che in tutta l’Europa” e annunciando misure per proteggere i più vulnerabili.
“Una ripresa storica”
Secondo Trump, che ha mostrato un grafico durante la conferenza stampa, gli Usa stanno attraversando “la più grande ripresa economica della loro storia”, che sta procedendo a un ritmo mai visto grazie alle “solide fondamenta” sulle quali poggiava l’economia americana prima della crisi del coronavirus. Donald Trump ha rivendicato di aver salvato “15 milioni di posti di lavoro americani” e sottolineato i massimi storici toccati da Wall Street. Anche la produzione industriale statunitense sta crescendo “al ritmo più veloce di sempre” e la spesa per consumi nel terzo trimestre registrerà una fortissima crescita: “non abbiamo ancora il numero ma sarà astronomico”. Quanto alle presidenziali di novembre, “Credo che vinceremo, Con numeri simili nella lotta al coronavirus e nell’economia dovremmo vincere”. Trump ha sottolineato che l’economia si è ripresa anche “senza i miliardi in più di Nancy Pelosi”, ovvero senza i fondi aggiuntivi che i Democratici avevano chiesto di stanziare al Congresso.
La Cina sta sognando una vittoria del candidato democratico Joe Biden ma “ciò non accadrà”. Il presidente ha sostenuto che con una vittoria di Biden “gli Stati Uniti diventerebbero di proprietà della Cina”. Inoltre, “Joe Biden non ha controllo di nessuno” all’interno del Partito Democratico, “non ha controllo nemmeno di sé stesso”. Per Trump, in caso di vittoria del suo sfidante, la nazione finirebbe ostaggio della sinistra radicale, “quelli che vogliono togliere fondi alla polizia ma allo stesso tempo vogliono più tasse”.
Il caso Kamala Harris
Quella dei requisiti di nascita della candidata alla vicepresidenza per il ticket dem, Kamala Harris, “è una questione che non mi interessa e non porterò avanti”, ha detto il presidente a una giornalista che lo aveva interpellato sulla polemica scatenata da un articolo dell’avvocato conservatore Robert Eastman, secondo il quale Kamala Harris potrebbe non avere i requisiti per la carica in quanto, al momento della sua nascita, i suoi genitori non avrebbero avuto un permesso di residenza permanente. Trump era stato accusato di non aver preso abbastanza le distanze da tale tesi in una precedente conferenza stampa. “Ho solo letto un articolo che dice determinate cose, non lo so, non mi interessa”, ha detto Trump, affermando che “il problema riguarda Joe l’addormentato”, ovvero Joe Biden. Il presidente ha ribadito che l’uso del voto postale su larga scala sarebbe una “catastrofe” che renderebbe gli Stati Uniti “lo zimbello del mondo”. Trump accusa gli Stati a guida democratica che stanno puntando su questa soluzione di non essere nemmeno in grado di gestirla in quanto non starebbero garantendo i finanziamenti adeguati al servizio postale. “Servono miliardi di dollari ma i Democratici non vogliono stanziarli”, accusa. Trump ha citato il caso del Nevada, affermando che “per avere i risultati ci vorrebbe una settimana, il Nevada è uno stato importante dove potremmo vincere ma il 3 novembre non si saprebbe chi è il vincitore”.