Londra – I francesi buttano fuori i loro clandestini, solo che, se li buttano fuori a Ventimiglia, al confine con l’Italia, ce li prendiamo noi italiani, se invece li buttano a mare nella Manica, gli inglesi gli sparano e loro tornano in Francia. Semplice. Perché non impariamo dai nostri amici britannici? All’inizio dell’anno più di 4.000 clandestini avevano raggiunto le bianche scogliere di Dover. Un traffico bruscamente impennatosi ai primi di questo mese quando gli sbarchi hanno toccato quota 650, con una punta massima di 235 arrivi nelle 24 ore il 6 agosto. Poca roba se paragonata agli oltre 7.000 arrivi sulle nostre coste nel mese di luglio e ai 1.321 registrati nei primi 13 giorni di questo mese. Ma la ministra dell’Interno Priti Patel (nella foto) e il governo di Sua Maestà non la pensano così. Una settimana fa l’omologa della nostra Lamorgese ha convocato Dan O’Mahoney, un ex ufficiale dei Royal Marines, veterano del Kosovo e dell’Iraq, e gli ha conferito la carica di Comandante per la Minaccia dei Clandestini nel Canale ordinandogli di rendere impraticabile la rotta della Manica. Detta in poche parole: se si avvicinano troppo sparate. Per prima cosa il comandante O’Mahoney è volato a Parigi per convincere i francesi a non imbarcare clandestini sulla Manica destinati alle coste britanniche, quindi ordinava il decollo di un pattugliatore incaricato di individuare le partenze e segnalarle ai funzionari del presidente Emmanuel Macron.
Sbarchi fermati.
Miracolo? No, buon senso.