Torino (Giulia Giraudo) – Nonostante le garanzie fornite dalla bella ministra Azzolina, a poco più di un mese dalla riapertura delle scuole, in Piemonte ci sono ancora 20 istituti comprensivi e 104 plessi scolastici che non sono pronti agli standard anticovid. Serviranno 90.000 banchi nuovi e 4.000 docenti. In tutta la regione si sta lavorando a tappe forzate per azzerare il ritardo con Torino città alle prese con 8 autonomie scolastiche e 38 plessi da sistemare, Vercelli con l’8% dei suoi istituti comprensivi, Novara (5%), Cuneo (6% dei suoi plessi), Alessandria (5%). Non è finita perché mancano all’appello ben 4.000 docenti e con circa 32 milioni di euro in arrivo dalla Regione se ne possono assumere 1.500, docente più, docente meno. I docenti mancanti sono 1.674 nella scuola d’infanzia, 898 nella scuola primaria, 756 nella scuola secondaria di 1° grado, 559 nella scuola secondaria di 2° grado. Il totale conta 3.887 posti vacanti, a cui va aggiunto un numero ancora più importante per il personale Ata, centrale nella risposta alla crisi. Ben 5.418 collaboratori scolastici – 1,8 aggiuntivi in media per plesso – 542 assistenti amministrativi e 170 assistenti tecnici superiori (1 per scuola) oltre a 71 assistenti tecnici per il 1° ciclo. Sono 6.201 posti che, con quelli dei docenti, sfiorano quota 10.000 non contando l’organico di fatto in deroga richiesto per il quale il Direttore Regionale avrebbe confermato le autorizzazioni dello scorso anno, pari a 1.279 posti.