Novi Ligure – Continua la decadenza di Novi Ligure, città ormai completamente allo sbando, abitata per la maggior parte da pensionati, cassintegrati e operai.
L’ultimo tassello del declino riguarda la questione parchi pubblici, chiusi ed in evidente stato di degrado.
Ad innescare la querelle è stato l’ex vicensindaco di Novi, Felicia Broda, che sulle pagine di Facebook ha evidenziato l’incuria, con commenti indignati di genitori e operatori dell’infanzia impossibilitati a portare i bimbi a giocare all’aria aperta.
Le proteste si sono concentrate sul parco giochi comunale “Garibaldi” dei giardini di viale Saffi e sul parco Euronovi, inaugurato solo l’anno scorso.
“Le condizioni in cui versa sono sotto gli occhi di tutti. I costi per la sua realizzazione furono sostenuti dalla vecchia amministrazione per circa 60 mila euro, oltre a un intervento del Rotary club. La struttura aveva un’apertura automatizzata che venne danneggiata, per cui attuammo un servizio sociale, impiegando personale per lavori socialmente utili come piccole ma utili mansioni di pulizia e manutenzione. Il parco è stato chiuso senza ragione ben prima del periodo covid e l’attuale amministrazione non ne ha mai spiegato i motivi. E il “Garibaldi” non è il solo. Anche Euronovi è chiuso senza ragione plausibile. Un parco grande, nuovo e moderno accessibile a tutti, adulti e bambini. Ma i cittadini che fino a poco più di un anno fa, gridavano “vergogna” per un pezzo di carta a fine giornata nello stesso parco, oggi non hanno nulla da dire? E gli amministratori che hanno fomentato e cavalcato l’onda dello sdegno, adesso possono condividere con noi, comuni mortali, il motivo di queste chiusure?”.
Pronta la replica dell’attuale vicensindaco, Diego Accili: “Per quanto concerne il parco Euronovi la gente ha una concezione sbagliata di questa prolungata chiusura, perché è stato inaugurato nel periodo elettorale ma non è mai strato preso in carico dal Comune. È frutto di una convenzione tra il costruttore dell’area e il Comune. Quindi questo parco è ancora proprietà privata. Anzi, adesso stiamo andando a perfezionare la presa in carico, ma non prima di aver chiesto i necessari collaudi. Diciamo pure, infatti, che la vecchia amministrazione aveva fretta di inaugurarlo e lo ha fatto senza avere le autorizzazioni. Se ancora non è aperto è solo perché il periodo della pandemia ha frenato l’attività amministrativa ma abbiamo già eseguito verifiche tecniche per poterlo presto restituire alla cittadinanza. Per i giardini, invece il problema sono i giochi all’interno della recinzione. Le restrizioni anticovid prevedono le disinfezioni giornaliere e al momento non abbiamo personale per la gestione. Ma terminata definitivamente l’emergenza anche questo parco tornerà alla libera disponibilità”.