Vercelli – Sono stati tutti assolti, perché il fatto non sussiste, i cinque produttori di riso biologico del vercellese ai quali era stata contestata la frode in commercio.
I titolari avevano utilizzato, secondo l’accusa, diserbanti non ammessi in agricoltura biologica allo scopo di aumentare le rese per ettaro. Facendo così avevano messo in commercio riso bio, ma coltivato secondo metodi tradizionali.
Dalla sentenza letta dal giudice Cristina Barillari è emerso che non c’è alcuna prova di colpevolezza a loro carico: non c’è stata immissione volontaria di prodotto chimico non consentito in agricoltura bio, per cui quello coltivato era al 100% riso biologico. Soddisfazione per le difese, che hanno sempre sostenuto il fatto che «questo procedimento si basa sul nulla». Il pm aveva chiesto condanne da 2 a 4 mesi.
La vicenda era partita nel 2015 con il sequestro di tonnellate di risone dalla guardia di finanza, che aveva individuato la presenza di diserbanti in alcuni campioni di acqua e terreno prelevati dalle risaie coltivate a biologico. Le indagini miravano a capire se fossero stati rispettati tutti i princìpi dell’agricoltura biologica, che non ammette l’utilizzo di determinati prodotti fitosanitari. Le tonnellate di riso erano state poi dissequestrate e le aziende le avevano così potute vendere. In aula l’accusa aveva chiamato a testimoniare i tecnici di Arpa incaricati di prelevare i campioni seguendo protocolli dell’Agenzia stessa. In successive udienze sono stati ascoltati rappresentanti di aziende di trasformazione che avevano acquistato risone dalle ditte sotto esame: dalle analisi sul prodotto acquistato, avevano detto, il prodotto risultava conforme agli standard bio.
Le difese hanno fatto le leva sulle modalità non consone di prelievo dei campioni, e sul fatto che qualche residuo era dovuto al principio dei vasi comunicanti che regola l’acqua in risaia. Le aziende erano difese dagli avvocati Aldo Casalini, Andrea Corsaro, Alberto Villarboito, Roberto Rossi, Chiara Roncarolo, Simone Giacosa, Celestino Corica, Riccardo Tacca e Camilla Cellerino.
Vercelli, tutti assolti i cinque produttori di riso biologico accusati di frode
