Milano – È stato condannato con rito abbreviato – quindi sconto di 1/3 della pena – a 5 anni di carcere per violenza sessuale, rapina e sequestro di persona un ex addetto alle pulizie del McDonald’s di Milano tra via Sarpi e via Lomazzo, un egiziano di 37 anni arrestato dalla polizia per aver abusato di una turista russa di 26 anni la notte tra domenica 3 e lunedì 4 novembre dello scorso anno all’interno del fast food. La donna, che era in visita in città, alloggiava in un appartamento in zona e aveva bisogno di una rete internet per mettersi in contatto col proprietario dell’abitazione ma, a causa di un ritardo del collegamento, s’è ritrovata a dover contattare il suo host a Milano alle 2 di notte. Per farlo ha dovuto usare l’applicazione di Couchsurfing ma invano. Decideva così di avvicinarsi alle porte del McDonald’s, anche se il locale era chiuso, sperando di trovare un wi-fi libero. Mentre si trovava lì, l’addetto alle pulizie del fast food, che in quel momento stava ancora lavorando, la invitava a entrare dal retro del ristorante. Le offriva internet ma anche da mangiare e bere. La ragazza accettava ma presto l’atteggiamento gentile del 37enne si trasformava. L’uomo cominciava a farle delle avances. Lei rifiutava. Lui iniziava a palpeggiarla con la forza. Ad un certo punto Lei ha cercato di scappare dall’ingresso principale, come testimoniano le telecamere di sicurezza visionate dalla polizia durante le indagini, ma l’uomo la bloccava e la colpiva con un pugno violento in faccia per cui le spaccava il naso. Lei riusciva a convincerlo a farla andare in bagno, lui accettava ma le prendeva il cellulare. Dopo minuti di terrore, la turista riusciva a scappare in strada dove per fortuna incrociava la volante. La 26enne finiva dritta in ospedale. I medici la dimetteranno con 20 giorni di prognosi. Nel frattempo i poliziotti recuperavano il cellulare dall’egiziano, che fino a quel momento non aveva precedenti, e cominciavano le indagini dopo aver sentito la vittima con l’aiuto di un interprete. Le telecamere del ristorante, che inquadravano solo la sala principale, confermavano il racconto della donna. Martedì 5 novembre, i poliziotti si presentavano in casa dell’egiziano, sposato e con dei figli. Per l’uomo scattavano le manette per violenza sessuale, rapina, sequestro di persona e lesioni. Oggi la condanna.