Asti – Avevano colpito anche nell’astigiano i nove bulgari, componenti di un gruppo criminale ben strutturato ed organizzato, ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata a molteplici reati di furto e ricettazione.
I Carabinieri del Comando Provinciale di Siena, nell’ambito di un’attività investigativa condotta sinergicamente con la Polizia bulgara, coordinati dalla Procura della Repubblica di Siena, hanno dato esecuzione contestualmente in Italia e in Bulgaria ad un’ordinanza di custodia cautelare con mandato di arresto europeo.
Il provvedimento cautelare è stato emesso dal G.I.P. di Siena su richiesta della locale Procura anche sulla base delle risultanze investigative acquisite attraverso l’importante supporto di Eurojust, European Union Agency for Criminal Justice Cooperation, unità di cooperazione giudiziaria dell’Unione Europea che, durante le varie fasi dell’indagine, ha garantito il coordinamento tra la Procura di Siena e quella Distrettuale di Sofia, consentendo la realizzazione di un efficace flusso informativo tra i Carabinieri e la Polizia bulgara.
L’operazione costituisce l’epilogo di una complessa attività investigativa, avviata nel settembre 2018 dalla Compagnia di Siena su alcuni furti commessi sul territorio di competenza. Gli accertamenti effettuati hanno permesso di individuare un gruppo criminale, costituito dai nove soggetti destinatari del provvedimento cautelare, molto attivo nel centro nord dell’Italia e la Bulgaria, dedito a reati predatori. Il modus operandi utilizzato, basato su una continua interscambiabilità dei ruoli nel compimento degli illeciti, è risultato molto versatile. Sono state evidenziate le responsabilità del gruppo criminale in 40 episodi di furto consumati, oltre che nell’astigiano, anche nelle Province di Siena, Arezzo, Ancona, Ravenna, Verona, Brescia, Pesaro Urbino, Milano, Lecco, Rovigo, Padova, Piacenza, Firenze, Parma, Macerata e Teramo nell’arco temporale tra settembre 2018 e aprile 2020.
Grazie all’apporto della Polizia bulgara, sono stati individuati in Bulgaria i canali di ricettazione dei beni asportati, per un valore di oltre un milione di euro.
In particolare gli arrestati, dopo aver individuato gli obiettivi da colpire, selezionati accuratamente tra imprese che utilizzano macchinari di ultima generazione, auto articolati o che lavorano l’ottone, predisponevano delle batterie operative composte da trasfertisti abitualmente domiciliati in Bulgaria, i quali raggiungevano l’Italia per portare a termine il colpo. I beni trafugati sono stati tutti di importante valore economico perché strategici per lo svolgimento dell’attività industriale delle numerose aziende colpite.
Nel corso dell’operazione sono state effettuate perquisizioni nei confronti di altre dieci persone indagate per gli stessi reati.