Un esposto contro il Gruppo Gavio del parlamentare di Forza Italia Lucio Malan rischia di bloccare la realizzazione dell’autostrada Asti – Cuneo
Asti – Il governatore Alberto Cirio spinge per finire l’autostrada Asti-Cuneo, ma qualcun altro, sempre di Forza Italia come Cirio, non ci vede chiaro e fa un esposto. Risultato? Tutto bloccato per l’ennesima volta in 17 anni. Sembra un film di Totò e Peppino ma è la verità, e non siamo neppure a Napoli ma nel sabaudo Piemonte. Se dal Cipe il 14 maggio è arrivato il via libera al piano di realizzazione degli ultimi 9 chilometri della Asti – Cuneo, venti giorni fa il senatore Lucio Malan (nella foto) ha presentato un esposto alla Corte dei Conti sulla delibera Cipe che assegna la conclusione dell’opera al Gruppo Gavio, col riconoscimento, se e quando arriverà un nuovo operatore, di un valore di subentro di 1,2 miliardi di Euro, per le concessioni della Torino- Milano e dell’Asti- Cuneo. E non è il primo esposto di Malan, dato che ne aveva consegnato un altro a dicembre relativamente al dossier eleborato dal precedente ministro Danilo Toninelli. “La verità è – ha detto Malan ai cronisti – che siamo di fronte a un provvedimento illegale e io devo difendere l’interesse pubblico con gli strumenti che ho. Il nuovo piano finanziario è un regalo vergognoso al concessionario, perché viola la concorrenza nella futura gara, anticipa il capitale alla società concessionaria. In caso di proroga – ha spiegato il senatore azzurro – la concessionaria avrebbe incassato progressivamente negli anni e invece con il valore di subentro riceve tutto il denaro in una botta sola senza correre nessun rischio d’impresa. Tutti tifiamo per la conclusione di quest’opera, ma il piano approvato dal governo giallo-rosso è troppo vantaggioso per il Gruppo Gavio, perché è, nella sostanza, identico a quello del ministro Toninelli, senza avere il via libera dell’Europa”. Il gruppo Gavio nel 2003 vinse la gara sostenendo di poter realizzare tutta l’Asti- Cuneo in cinque anni e mezzo, con 380 milioni. Di anni ne sono passati 17, il costo ora supera il miliardo, considerato il valore di subentro e la durata della concessione. Questa è la verità e la polemica è comprensibile perché aspettare 17 anni quello che si poteva avere in un anno pagando un terzo è una sonora presa per i fondelli. E anche se la delibera del Cipe dello scorso maggio ha sbloccato, dopo un’interminabile attesa, la situazione dell’autostrada Asti-Cuneo autorizzando il finanziamento degli ultimi 9 chilometri, non si può dire che abbia torto Malan che, da buon piemontese, non vuole farsi prendere in giro. Infatti la sua denuncia riguarda proprio il costo dei lavori deliberati dal Cipe.