Ovada – La questione degli insulti alla ministra Azzolina ha coinvolto anche altri insegnanti dell’Istituto Barletti di Ovada dopo il caso, scoppiato qualche settimana fa, di Vittorio De Pra’, insegnante di matematica finito nella bufera per aver apostrofato il ministro dell’Istruzione con insulti sessisti in alcuni post pubblicati su Facebook.
De Pra’, abitante a Molare e già vice sindaco di quel paese in quota Pd, aveva chiesto pubblicamente scusa dopo che il suo comportamento era stato contestato in particolare dall’amministrazione comunale di Ovada e dai Cinque Stelle.
Non solo: nei suoi confronti erano stati chiesti provvedimenti pesanti da parte dei parlamentari piemontesi pentastellati.
L’insegnante, adesso, rischierebbe grosso: una sospensione dal lavoro da un minimo di dieci giorni a un massimo di sei mesi o addirittura il licenziamento. La sua posizione è ancora al centro di un provvedimento disciplinare avviato direttamente dall’Ufficio contenziosi legali dell’Ufficio scolastico regionale.
Ma, come detto in apertura, pare proprio che De Pra’ non sia stato il solo ad insultare, sui social, la ministra Azzolina.
Altri insegnanti del Barletti rischiano di trovarsi in una situazione simile. Su Facebook avrebbero, infatti, pubblicato tutta una serie di messaggi non solo contro alcuni ministri del governo Conte, Azzolina compresa, ma anche contro gli immigrati, la chiesa, l’Islam, il presidente della Repubblica, Silvia Romano, la volontaria rapita in Kenya e liberata poche settimane fa, Papa Francesco. Insomma ne avevano un po’ per tutti.
I loro post sono stati cancellati a fine maggio, non appena è stata pubblicata la notizia degli insulti di De Pra’, e gli insegnanti hanno cercato di occultare il tutto mettendo i loro profili in versione privata e cancellando i post. Ma la tracce sarebbero rimaste e i messaggi segnalati a chi di dovere.
I post scritti da questi docenti sono stati letti e il dirigente scolastico del Barletti ha scritto una relazione sulla vicenda che dovrà essere valutata, come nel caso di De Prà’.
Anche costoro saranno sentiti per difendersi, poi saranno decisi eventuali provvedimenti.