Asti – Gruppi di ragazzi, in un caso fino a 18 giovani, che giocano nelle piattaforme sportive dei parchi o nelle aree attrezzate. Mamme e bambini vicino alle giostrine che non rispettano alcun distanziamento sociale.
La gente pare proprio che continui a fregarsene e, così, il sindaco di Asti Maurizio Rasero ha dovuto fare un passo indietro rispetto alla Fase 2 e richiudere, con l’ordinanza 48, tutti questi luoghi pubblici dove sono stati registrati pericolosi assembramenti.
Il primo cittadino di Asti l’ha annunciato nella diretta internet di ieri sera, ricordando che questi comportamenti, compresi quelli delle mamme assembrate con i figli vicini alle giostrine, sono un pericolo che Asti non può correre tenuto conto che ci sono aziende rimaste chiuse per mesi, persone che rischiano di perdere il posto di lavoro, etc
Già durante la Fase 1 Rasero era dovuto intervenire più volte nei parchi per richiamare all’ordine ragazzi che non rispettavano le regole del lockdown.
Ora che siamo in Fase 2, da molti intesa, erroneamente, come “il virus non c’è più, torniamo alla vita di prima”, cresce il timore per una ripresa dei contagi che, se incisiva, obbligherebbe gli amministratori a ben più drastiche decisioni.
Non a caso il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha firmato, mercoledì, l’ordinanza 64 che obbliga tutti a portare le mascherine anche all’aperto in determinate situazioni.
In particolare l’ordinanza prevede da venerdì 29 maggio fino alla mezzanotte di martedì 2 giugno, salvo diverse regolamentazioni dei sindaci relative al proprio territorio comunale, l’obbligo di usare la mascherina in tutti i luoghi pubblici all’aperto, ma solo all’interno dei centri abitati e nelle aree commerciali. Per quanto riguarda le attività di ristorazione l’uso della mascherina non è obbligatorio per chi siede ai tavoli di un locale, sia all’interno che all’esterno nei dehors.
L’obbligo non si applica ai bambini con età inferiore a 6 anni; ai soggetti con forme di disabilità o con patologie non compatibili con l’uso continuativo dei dispositivi di protezione individuale e allo svolgimento di attività motoria e sportiva effettuata nel rispetto della distanza di sicurezza.