Alessandria – L’epidemia del virus cinese si allarga in provincia d’Alessandria e, dopo Tortona e Novi, anche ad Acqui Terme è stato chiuso il pronto soccorso dell’ospedale. Nella città termale una donna di 79 anni residente a Ovada, ricoverata per una frattura la polso, sottoposta all’esame del tampone è risultata positiva al coronavirus nella mattinata di oggi, giovedì 5 marzo. Attualmente la paziente risulta ricoverata nel reparto di rianimazione dell’ospedale “Monsignor Galliano” dove è stato messo in quarantena il personale entrato in contatto con la donna. Tuttavia la struttura rimane operativa. In tarda mattinata l’Unità di crisi della Regione Piemonte ha diramato una nota in cui comunica che sono sospese le attività chirurgiche ordinarie e degli interventi sanitari che implichino l’utilizzo delle sale operatorie, fatta eccezione per gli interventi urgenti, quelli salvavita e quelli di tipo oncologico. Intanto, sono saliti a 94 i casi risultati positivi al Covid-19 in Piemonte: 41 in provincia di Asti, 24 nell’alessandrino, 16 in provincia di Torino, 5 nel verbano, 3 in provincia di Novara e 5 nel vercellese. Cinquantatré le persone ricoverate in ospedale: di queste, 22 sono ospitate in reparti di malattie infettive (8 ad Asti, 4 a Novara, 5 all’Amedeo di Savoia di Torino, 3 ad Alessandria, 2 a Vercelli), 17 in terapia intensiva, 14 in altri reparti. Le persone in isolamento fiduciario domiciliare sono 44. Poco prima di mezzogiorno un dipendente del Gruppo Amag è risultato positivo alla prima analisi del tampone. La multiservizi alessandrina ha reso noto che sono state adottate tutte le misure per prevenire il dilagare del contagio all’interno e all’esterno delle sedi lavorative. L’uomo, che è di Alessandria, è ricoverato all’ospedale di Alessandria. Era già a casa in mutua dal 20 febbraio scorso per cui non è stato in contatto coi colleghi e col pubblico da due settimane. Le sue condizioni sono buone e non avrebbe febbre.