Alessandria – Nel capoluogo della Mandrognìa, Alessandria ovviamente, invece di pensare ad amministrare e rendere migliore e più vivibile una città che pare irrimediabilmente scivolare sempre più nel baratro, gli amministratori comunali litigano tra di loro.
E lo fanno ormai da diversi giorni, prima sui banchi del Consiglio e adesso sui social.
La motivazione, ormai, la si sa. Ad innescare tutto è stato Michelangelo Serra, Capogruppo M5S in Consiglio Comunale, che qualche giorno fa aveva accusato la Giunta di essersi aumentata gli stipendi del 2%.
Polemiche immediate, polemiche che adesso si sono spostate sui social, divenuti campo di battaglia della querelle.
Per il momento la maggioranza ha minacciato la mozione di sfiducia, per esautorare Serra dal ruolo di presidente della Commissione Controllo di gestione. Al momento, però, è tutto fermo.
Questo è quello di cui si sta parlando da diversi giorni a Palazzo Rosso. Volano gli stracci tra i politici delle varie parti ma le motivazioni, ci pare, sono davvero da poco.
E tutto in assenza del primo cittadino dato che Cuttica di Revigliasco è ancora convalescente ma dall’inizio dell’anno di “bugne” ne ha già dovute affrontare: piazza Santa Maria di Castello con protesta contro la riapertura alle auto, consigliere Carmine Passalacqua e caso Gelso con 300 persone sotto il comune a chiederne le dimissioni, stipendi con giunta e maggioranza schierata contro Serra con minaccia di querela e di sfiducia e infine i vigili urbani in agitazione perché ridotti al minimo.
Sorge, però, spontanea una domanda. Sono davvero questi i problemi reali del capoluogo?
Non sarebbe meglio cercare di orientare l’attenzione verso tematiche ben più serie come l’assenza di lavoro, le aziende e i negozi che chiudono, un centro città sempre meno appetibile, il problema dell’inquinamento che sta facendo diventare la città sempre più irrespirabile, le strade ridotte a una groviera e che, una volta rifatte, quando inizia a piovere si sfaldano subito, la gente che si toglie la vita perché non riesce più ad andare avanti.
Queste, ci pare, sono tematiche davvero serie di cui si dovrebbe discutere in maniera approfondita.
E invece ad Alessandria ci si scanna per qualche centinaia di euro in più sullo stipendio di un consigliere o del sindaco, portando avanti una querelle che sembra proprio non avere alcun senso.
Verrebbe da dire: ma andare a lavorare!!!